
Nuovo governo: attesa per l’incarico
ROMA – Sono ancora in corso presso il Quirinale le necessarie consultazioni del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in merito alla formazione del nuovo governo. In seguito alle dimissioni annunciate dell’ormai ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi e dopo i relativi festeggiamenti per le strade della capitale (ai quali hanno fatto fronte scarni e miseri sostenitori dell’ex premier sul retro di palazzo Grazioli), il pomeriggio di quest’oggi vedrà concludersi le consultazioni in corso dalle ore 9:00 di questa mattina, iniziate con il presidente del Senato Renato Schifani e proseguite con il presidente della camera Gianfranco Fini. Alle 17:15, il presidente della Repubblica incontrerà l’ultima delegazione, quella del Pdl.
Berlusconi, però, non riesce a fare a meno di far ancora parlare di se affermando, in una lettera indirizzata al segretario nazionale della Destra Francesco Storace, di rivendicare assolutamente «con orgoglio quanto siamo riusciti a fare in questi tre anni e mezzo segnati da una crisi internazionale senza precedenti nella storia». «Siamo andati avanti – prosegue l’ex premier dimissionario – con la consapevolezza che la maggioranza voluta dagli italiani avesse il diritto e soprattutto il dovere di governare. Ma alla fine in Parlamento ha prevalso la logica dei piccoli ricatti e del trasformismo che è il vizio più antico della politica italiana».
Berlusconi non risparmia nemmeno le colpe da attribuire ai primissimi “traditori” finiani, accusandoli di essere stati «il peccato originale che ha minato il percorso di una legislatura che avrebbe dovuto essere costituente e che si è invece incagliata nelle secche di una politica che non ci appartiene». Insomma, la colpa sembra essere di tutti tranne che sua.
Da questa, mattina, dunque, sono in corso le consultazioni al Quirinale. Il primo ad essere stato chiamato in causa, Renato Schifani, non ha rilasciato dichiarazioni alla stampa, così come ha scelto di fare anche Gianfranco Fini. Poco dopo le ore 10:00, Mario Monti ha lasciato l’albergo al centro di Roma nel quale alloggiava. A chi gli chiede di un’eventuale emozione legata all’imminente incarico di Governo, si limita a considerare di vivere una «bella giornata».
Nel frattempo, i parlamentari dell’Union Valdotaine, in quel momento a colloquio con Napolitano, hanno sostenuto l’iniziativa portata avanti dal capo dello Stato in quanto « andare alle elezioni anticipate avrebbe significato sprofondare il paese in un clima insostenibile . Al presidente è stata chiesta una maggiore attenzione al tema delle autonomie.
All’arrivo a palazzo Giustiniani, Monti è stato accolto con un applauso, mentre il capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, in una lunga dichiarazione, sostiene che «deve esserci un rapporto fra il clima generale esistente nel paese e a livello politico parlamentare e la possibilità di dare vita ad un governo di transizione che non sia un inciucio ma un impegno per l’emergenza economica con un conseguente calo di tensione nello scontro tra le forze politiche. O ce’è rispetto verso il Pdl o Monti non decolla».
Il leader dell’Idv Antonio Di Pietro, dopo l’incontro al Quirinale, ha espresso l’esigenza di trovarsi di fronte d un governo che sia «a tempo». «Rispetto per i cittadini che hanno votato per il referendum elettorale – incalza Di Pietro – Attendiamo con fiducia che il presidente Napolitano ci indichi il nome del premier e che il caposquadra ci indichi chi è in squadra. ma bisogna tornare al più presto alle urne». «Con la chiusura dell’esperienza di Berlusconi – conclude il leader Idv – finisce un’epoca buia, di caduta morale, etica e politica».
Il leader del carroccio leghista Umberto Bossi, invece, si fa da parte confermando di aver detto «no all’ammucchiata. Sarà un’ammucchiata enorme, non avranno bisogno di noi. Staremo all’opposizione, saremo vigili, vedremo cosa ci sarà nel programma», mentre il capo dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, ha espresso l’auspicio che «il governo duri fino alla fine della legislatura. Tatticismi e furbizie non sono ammesse».
(Foto: direttanews.it / settemuse.it)
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