
NBA Finals: Wade allunga, Nowitzki ritrova il pareggio
Dallas Mavericks – Miami Heat 86-88 (Serie 2-1 MIA)
Altro giro, altro regalo: la serie tra Mavericks e Heat continua a sprizzare spettacolo a grappoli, con la seconda gara terminata con un possesso di scarto. Dopo il layup di Dirk Nowitzki in gara 2, tocca ora a Chris Bosh incorniciare una prestazione ampiamente positiva con il jumper della vittoria. James rimane defilato e per tutto il quarto periodo non dà traccia della sua presenza, mentre sale in cattedra uno strepitoso Dwyane Wade, autore di 39 punti e 11 rimbalzi: la guardia di coach Spoelstra mette le ali al gioco offensivo degli Heat, mettendo in mostra tutto il suo repertorio fatto di accelerazioni perentorie e di conclusioni anche ad alto coefficiente di difficoltà. Dall’altra parte, Terry continua ad essere incostante e Marion non trova il feeling giusto con la retina: Carlisle è costretto ad affidarsi in toto alle iniziative di Dirk Nowitzki, ma al tedesco risponde colpo su colpo Mario Chalmer.
Il giocatore che non ti aspetti, autore di una stagione di alti e bassi e in costante altalena nelle gerarchie di Spoelstra, Chalmers si dimostra in realtà il vero fattore dalla panchina, mettendo in difficoltà le rotazioni difensive Mavericks e facendosi sempre trovare pronto sugli scarichi: 4/6 da 3 punti per la riserva di Bibby, per niente intimorito dal palcoscenico importante. Si arriva all’ultimo giro di lancette con le sorti dell’incontro in totale equilibrio: Bosh realizza su scarico di James e nell’azione seguente la palla va a Nowitzki, marcato stretto da Haslem. Wunderdirk esegue uno dei suoi classici movimenti in piede perno prima di buttarsi indietro per un fade away, ma il ferro sputa la sua conclusione e restituisce a Miami il vantaggio del fattore campo.
Dallas Mavericks – Miami Heat 86-83 (Serie 2-2)
3/11 dal campo per soli 8 punti è il misero bottino di LeBron James: il teorico Prescelto rimane un fantasma in questa serie finale, ridando fiato alle critiche circa la sua personalità, la sua capacità di incidere in maniera determinante nelle sorti di una squadra che cerca l’anello. Una cosa è certa: se titolo sarà, gli Heat dovranno erigere l’ennesimo monumento a Dwyane Wade, capace di superare ancora una volta quota 30 e di frapporsi in solitaria all’onda d’urto dei Dallas Mavericks. Dirk Nowitzki, oltre all’infortunio al dito della mano sinistra, è costretto a fare i conti con la febbre, ma la partenza è da grande spolvero: 3/3 dal campo, con jumper dalla media immarcabili per il malcapitato Bosh. L’ex Raptors però si rifà con gli interessi in corso d’opera, siglando 24 punti e costringendo la stella avversaria a 6/19 dal campo: Mario Chalmers stavolta non ingrana la marcia giusta e in un’altra partita da togliere il respiro, la differenza la fa l’impatto delle due panchine. Stevenson, tolto dal quintetto base in favore di JJ Barea, spara 3 bombe che gli valgono la doppia cifra e Jason Terry, pur impreciso, vince con i suoi 17 punti il confronto diretto con il duo Chalmers-Miller: il ritorno di Haywood, seppur per 3 minuti, è un’ottima notizia, anche se il rendimento di Chandler è in costante ascesa e la presenza in campo di Shawn Marion è sempre determinante.
Il quarto periodo vede ancora salire in cattedra Nowitzki, che con 10 punti in rapida successione permette ai Mavericks la nuova rimonta con aggancio e poi sorpasso: Wade sceglie la soluzione da 2 punti, ma Terry è glaciale nel ridare il +3 ai Mavs a una manciata di secondi dalla conclusione. Sulla rimessa Heat, Flash si lascia sfuggire il pallone, recuperandolo giusto in tempo per concedere a Mike Miller il tiro impossibile: niente canestro e serie di nuovo in parità. Quinto episodio ancora in Texas, con Dallas, sinora sempre costretta a inseguire, che ha l’occasione d’oro per portarsi in un meritato vantaggio.
Andrea Samele