
MotoGP 2016: bufala o verità? Guida alle notizie sulla nuova stagione
Domenica torna in pista la MotoGP: in attesa della prima gara 2016, ecco una guida a tutte le bufale e le mezze verità che si sono rincorse sul web nel lungo inverno che ha seguito il finale della scorsa stagione

Pedrosa, Rossi, Marquez e Lorenzo: saranno loro i protagonisti della MotoGP 2016 (motogp.com)
Si riaccendono i riflettori sulla MotoGP, domenica impegnata in Qatar nella prima gara del nuovo campionato. Che sia arrivato finalmente il momento di archiviare il tormentato 2015? L’inverno appena trascorso è stato caratterizzato dagli strascichi polemici del post Sepang, cui si sono aggiunti, complici Casey Stoner e il cambio di regolamento tecnico, molti nuovi spunti di riflessione. Tra autentiche bufale e mezze verità, facciamo allora un po’ di chiarezza sulle tante notizie circolate in questi mesi.
MARQUEZ E LORENZO SQUALIFICATI? - La notizia corre sul web in due versioni: la prima prevede l’assegnazione retroattiva del campionato a Rossi, la seconda favoleggia di una sospensione dalle competizioni dei due spagnoli per i prossimi anni. In entrambi i casi, si tratta di un’evidente bufala. Jorge e Marc saranno al via in Qatar e la classifica del 2015, titolo compreso, resta quella stilata a Valencia. Ogni – poco probabile – possibilità di variazioni di sorta è venuta meno con la scelta di Valentino Rossi di ritirare l’appello presentato alla Corte Arbitrale dello Sport (CAS) contro la penalizzazione di tre punti inflittagli dai Commissari FIM per i fatti di Sepang.
IL PATTO DI ANDORRA - Del fantomatico incontro tra Marquez e Lorenzo hanno scritto molti giornali alla fine di ottobre. Nonostante Lorenzo abbia subito seccamente smentito, sono ancora molti i tifosi che chiamano in causa il famigerato incontro segreto ad Andorra come occasione in cui si sarebbe consumato l’accordo per il “biscotto”. C’è persino chi attribuisce a Rossi il merito di averlo svelato, commettendo un errore: le accuse di Valentino non hanno mai riguardato oscuri incontri in luoghi ameni. Il Dottore ha semmai svelato quella che, a suo dire, è stata la palese intenzione di Marquez di fargli perdere il campionato 2015, allo scopo di “vendicarsi” dell’esito dei GP di Argentina e Olanda.

Un duello tra Rossi e Marquez in Qatar (yamahamotogp.com)
IL “VETO” IN CASA YAMAHA – Con tutti i top rider in scadenza di contratto, tema caldo della stagione sarà il mercato piloti, del quale si è già iniziato a discutere. A rompere gli indugi è stato proprio Jorge Lorenzo che, malgrado il corteggiamento da parte di Ducati, ha manifestato la sua intenzione di chiudere quanto prima con Yamaha. Pretattica? Tutto può essere, piloti e case giocheranno di strategia nei prossimi mesi. Quello che appare improbabile è il presunto veto di cui si parla sui social (ormai innegabili eredi delle vecchie chiacchiere da bar): Lorenzo vorrebbe chiudere presto per inserire nel contratto una clausola anti-Rossi e bruciare quindi Valentino sul tempo, prima che arrivi anche per lui il momento di discutere del proprio rinnovo. Fantascienza? Quasi. Anche ammesso che al di là delle dichiarazioni di facciata Lorenzo voglia far fuori l’ingombrante compagno, storia recente e situazione attuale in casa Yamaha fanno pensare che, nella trattativa, non avrà tutto questo potere. Jorge è ovviamente molto ambito, ma anche la M1 lo è e i vertici della casa giapponese lo sanno bene. Tirare troppo la corda non gioverebbe neppure all’attuale campione del mondo.
CASEY STONER TORNERÀ A CORRERE? – La notizia del suo ritorno in Ducati è stata l’unica in grado di offuscare la coda velenosa di polemiche del post Valencia. I tempi fatti registrare a Sepang hanno riacceso le speranze di riaverlo in sella alla Ducati a tempo pieno e sul web c’è persino chi ha ceduto alla tentazione di considerarlo una pedina dell’incombente motomercato. Al momento, però, vederlo titolare sembra essere più una speranza da tifosi che una possibilità: Stoner non è interessato, mentre apprezza pienamente il suo nuovo incarico, che gli permette di avere un ruolo attivo nel mondo del racing senza le incombenze, anche mediatiche, che la partecipazione al campionato MotoGP comporta. Difficile quindi che si vada oltre a qualche wild card, opzione che sarebbe comunque ampiamente gradita da tutti gli appassionati.
STONER E IL PASTICCIO DEL QATAR – Ha destato un certo scalpore l’errore di Ducati che aveva programmato per l’australiano dei test (poi saltati) sul tracciato di Losail. Casey si è regolarmente presentato in Qatar, salvo doversi confrontare con un aspetto del regolamento trascurato dalla casa italiana, l’impossibilità di effettuare test nei 14 giorni antecedenti l’inizio di un GP (prove ed eventi correlati compresi). C’è però chi, norme alla mano, ha gridato al complotto. Questo, infatti, l’articolo incriminato: «I test non sono permessi nei 14 giorni prima dell’inizio di un GP a meno che non siano autorizzati dalla Direzione Gara». Perché la Direzione Gara non ha dato il nulla osta? Stoner è forse ancora un personaggio troppo scomodo, come si sono chiesti in molti? Da valutare però un altro elemento: anche Yamaha ha inoltrato una richiesta analoga e si è vista parimenti negare il permesso di far girare, in qualità di collaudatore, Colin Edwards.

Il ritorno di Casey Stoner come tester Ducati: per lui ci sarà forse anche qualche wild card (Twitter @DucatiMotor)
NUOVO REGOLAMENTO, PRO O CONTRO ROSSI? – Tra i tanti cambiamenti che caratterizzeranno la GP Commision e il sistema di attribuzione delle penalità, molti hanno letto, e con sentimenti spesso contrastanti, la volontà di ridisegnare le norme in base a quanto accaduto con Rossi a Sepang. Sparisce, insieme a quella da 7, anche la famigerata penalità da 4 punti inflitta a Valentino che, con il nuovo regolamento disciplinare, non sarebbe dunque mai partito dal fondo della griglia a Valencia. Resta comunque valido il sistema di accumulo nell’arco dei 12 mesi: per chi arriva a 10, la punizione sarà l’esclusione dal Gran Premio successivo. Le penalità rimarranno sulla “patente” per 365 giorni o fino al raggiungimento dei 10 punti.
Difficile invece non intravedere un rapporto di causa-effetto con i fatti dello scorso anno nella nuova discutibile regola bavaglio, che vieta a team e piloti dichiarazioni pubbliche “irresponsabili e dannose per il campionato“. Stando alle intenzioni, la regola “non mira a vietare espressioni responsabili di legittimo disaccordo”, ma il crinale su cui ci si muove è comunque molto pericoloso. E purtroppo no, in questo caso, la notizia non è una bufala.
Mara Guarino