Monti a Seul: non faremo come Andreotti, “non tireremo a campare”

monti-seul

Mario Monti ricevuto a Seul

Seul – Il governo non è qui per ‹‹tirare a campare››, ma per fare delle buone riforme, a cominciare da quella sul mercato del lavoro. Ma se ciò non fosse possibile non cercherebbe di ‹‹durare›› fino al 2013. Così ha parlato il premier Mario Monti da Seul dove è arrivato per partecipare al summit sulla sicurezza nucleare. Il tono è composto ma il concetto che il presidente espone ai cronisti intervenuti per raccogliere qualche sua impressione sul summit e soprattutto le polemiche interne intorno alla riforma del Lavoro non lasciano dubbi: l’Esecutivo è pronto ad andarsene non appena i partiti lo riterranno necessario.

Ma per il premier, in queste ore, ha priorità è il summit, un ottimo luogo per intavolare alleanze e collaborazioni attraverso vertici bilaterali a margine dell’evento. Tra essi, Monti ha desiderato un incontro con il “collega economista” indiano Singh, al quale – rivela Federico Garimberti, inviato dell’Ansa – pare sia riuscito a strappare la promessa di una ‹‹conclusione amichevole›› della vicenda dei marò. I due militari della compagnia San Marco detenuti in un carcere indiano con l’accusa di omicidio. Invece, Monti preferisce rinviare la conferenza stampa con le redazioni italiane evitando, così, domande sulla riforma del ministro del Lavoro, Elsa Fornero.  Domande eluse, alle quali, tuttavia è lo stesso Monti a rispondere indirettamente con qualche osservazione dopo alcuni colloqui con i leader di Singapore e Canada, paesi in cui fondi pensione e di investimento fanno di muovere lo spread. ‹‹Mi sono reso conto di quanto seguano da vicino›› l’Italia, afferma Monti, il quale non nasconde il compiacimento per gli apprezzamenti ricevuti. Ma anche per  le parole che egli definisce di ‹‹apprensione›› internazionale intorno al ‹‹quid›› post 2013.

In sintesi. Il premier fa capire che il desiderio di investire c’é, ma i dubbi su ciò che potrebbe accadere in seguito, una volta concluso il mandato dell’Esecutivo sono forti e inibitori. Le riforme continueranno e la politica resterà fuori dall’economia? Queste sono le domande più frequenti rivolte al premier, alle quali egli risponde con rassicurazioni, affermando che il clima è cambiato. La politica è consapevole di non poter più deludere perché sarebbe punita dai cittadini più consapevoli. Pronti a grandi sacrifici.

Monti non si sbilancia su quanto tempo occorrerà per veder fluire investimenti nel territorio. Sa che ci vorrà parecchio. Tuttavia, ai giornalisti che lo hanno avvicinato, egli ha ribadito che l’importante è ‹‹sovvertire vecchi pregiudizi››. Cominciando proprio dalle riforme. Gli investitori, spiega il professore, non leggono sui giornali i malumori per la riforma, ma piuttosto quanto riporta il Financial Times, convinto che la ricetta Monti-Fornero sia giusta sconfiggere precariato e disoccupazione. 

Poi il premier ha voluto respingere le critiche di chi, come il segretario del Pdl Angelino Alfano, dice che senza decreto l’Esecutivo perde credibilità. Il professore è convinto del contrario: il dl sarebbe stato possibile solo con il consenso di tutte le parti sociali. Cosa impossibile perché il sì della Cgil avrebbe implicato il no di Confindustria. Ecco il motivo per il quale, secondo Monti, si è fatta una ‹‹scelta di qualità›› ed ora auspica che sia il Parlamento a varare un testo il più possibile simila a quello approvato dal Cdm.

Il rischio della crisi della maggioranza, per Monti, è materia che non gli compete. ‹‹Io rifiuterei il concetto stesso di crisi: siamo stati richiesti di fare un’azione nell’interesse del Paese››. E rispolvera un vecchio adagio di Giulio Andreotti: ‹‹Un illustrissimo uomo politico che diceva: “meglio tirare a campare che tirare le cuoia”. Per noi nessuna delle due espressioni vale››. Monti vuol chiarire che per l’Esecutivo, l’obiettivo ‹‹é molto più ambizioso della durata: è cercare di fare un buon lavoro››. Ecco perché se il Paese inteso come ‹‹forze sociali e parlamentari›› non fosse ‹‹pronto per quello che noi riteniamo un buon lavoro, non chiederemmo certo di continuare per arrivare a una certa data››. Però tiene a ricordare quale è la grande stima personale di cui egli gode nelle sedi internazionali e conclude affermando che ‹‹ora il nostro dovere è spiegare sempre meglio e in modo persuasivo questa riforma›› affinché nessuno, per citare il ministro Fornero, ne faccia ‹‹polpette››.

Chantal Cresta

Foto || ansa.it

Share and Enjoy

  • Facebook
  • Twitter
  • Delicious
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Add to favorites
  • Email
  • RSS

Ti è piaciuto questo articolo? Fallo sapere ai tuoi amici

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

 
Per inserire codice HTML inserirlo tra i tags [code][/code] .

I coupon di Wakeupnews