Minzolini rinviato a giudizio per peculato: la Rai si costituirà parte civile
Roma - Il direttore del Tg1 Augusto Minzolini è stato rinviato a giudizio per peculato con riferimento agli abusi nell’utlizzo della carta di credito aziendale concessagli della Rai. La decisione è del gup di Roma Francesco Patrone che ha accolto le istanze del procuratore aggiunto Alberto Caperna. Il processo si terrà l’8 marzo prossimo davanti alla VI sezione penale del Tribunale di Roma.
Stando alle contestazioni della procura, Minzolini avrebbe speso con la carta di credito 68 mila euro in 14 mesi, somma che il direttore del Tg1 ha già totalmente restituito alla Rai.
Il procuratore aggiunto Caperna ha pero’ sollecitato in udienza il rinvio a giudizio del giornalista, ritenendo che la restituzione della somma oggetto del procedimento non cancelli il reato e che quelle spese non avessero un vero, giustificato, motivo.
Di tutt’altro avviso l’avvocato di Minzolini, Franco Coppi, il quale ha chiesto, invece, il proscioglimento del suo assistito ritenendo che egli avesse agitato assolutamente in buona fede.
Inoltre la Rai si costituirà parte civile nei confronti di Augusto Minzolini “per il danno di immagine e per i residuali profili di danno non patrimoniale”. Ad annunciarlo è la stessa azienda che ha partecipato all’udienza preliminare nella veste di persona offesa in attesa del vaglio del giudice dell’udienza preliminare e che si costituira’ parte civile entro il termine di decadenza previsto dalla legge, che e’ quello dell’udienza dibattimentale fissata per il prossimo 8 marzo.
Sulla questione è intervenuto anche il cdr del Tg1 per certificare il fallimento del progetto Minzolini, che ha portato gli ascolti del giornale al minimo storico e ha fatto perdere credibilità alla principale testata del servizio pubblico.
“Ora serve una svolta, prosegue il cdr del Tg1, serve subito un direttore autorevole, di indiscusso profilo professionale e morale, super partes, che segni una forte discontinuita’ editoriale col passato e recuperi tutte le professionalità messe ai margini”.
Redazione
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