
Ministeri al Nord: scontro aperto
Il decentramento ministeriale annunciato nei giorni scorsi dalla Lega continua a suscitare polemiche. Tira dritto il Carroccio, forte della parola data di Berlusconi, che ha già fatto una parziale retromarcia annunciando l’intenzione di spostare semplicemente alcuni dipartimenti. Ciononostante sembra che Bossi abbia annunciato ufficialmente una raccolta firme per sostenere la proposta.
Le dichiarazioni hanno suscitato forti scontri anche nel PDL. Cicchitto e Gasparri in una nota congiunta hanno fatto sapere che il decentramento porrebbe una serie di problemi istituzionali, meglio pensare a semplici conferenze congiunte periodiche.
Di tutt’altra natura le dichiarazioni dell’opposizione, che considera la proposta un vero e proprio autogol politico, dimostrazione al tempo stesso della fragilità di questo governo costretto a dover promettere tutto e niente pur di rimanere in piedi.
Aspre le reazioni a Roma. Alemanno e la Polverini hanno di fatto dichiarato inammissibile la proposta, chiedendo un incontro urgente al Premier. Il sindaco della capitale ha inoltre paventato la possibilità di far saltare ogni intesa qualora la proposta abbia seguito.
Le dichiarazioni della Lega hanno suscitato polemiche anche al sud, scatenando le rivendicazioni di Forza del Sud (che appoggia il governo) che rivendica la volontà di decentrare tre ministeri al sud, qualora la proposta leghista passi.