
Milano. A processo il killer dei gatti
Milano – Li adottava, li torturava fino alla morte e infine postava i video e le foto delle crudeltà in Rete.
E’ quanto era solito fare un quarantenne originario di Trescore Balnerio (Bergamo), conosciuto ai più come il ‘killer dei gatti‘. Il modus operandi con cui l’uomo si muoveva era piuttosto collaudato: contattava persone disposte a cedere uno o più animali, di solito micini molto giovani, presentandosi come un amante dei felini e un esperto padrone.
Le manipolazioni, spesso, andavano a buon fine riuscendo persino a darla a bere ai volontari dei centri di raccolta per randagi, molto bravi di solito a capire i tipi umani più disparati, ma anche troppe volte oberati di lavoro a causa dei continui abbandoni.
Una volta conclusa l’adozione, però, per gli animali cominciava l’incubo: i gattini venivano sottoposti ad ogni tortura fino alla morte; venivano fotografati e filmati durante l’agonia e il materiale veniva divulgato in Rete dall’uomo.
Per rendere ancora più crudele i gesti, le foto venivano postate sui profili WhatsApp dei volontari, spesso donne, o degli ex padroni affidatari i quali oltre all’orrore si vedevano continuamente molestati, derisi, vessati e diventavano oggetto di stalking. Scattano le denunce e le indagini nel 2014.
PRESO IL KILLER DEI GATTINI – In breve i carabinieri e il corpo forestale rintracciano l’uomo che ora sarà processato per violenza e uccisione di animali. La prima udienza è fissata per il prossimo 11 novembre.
L’Enpa, Ente Nazionale Protezione Animali, ha fatto sapere che si costituirà parte civile: «Qui si va oltre l’intolleranza o la rabbia verso gli animali». Secondo l’Ente si tratta di un gesto di meticolosa crudeltà svolto in maniera conscia e perciò il gruppo si opporrà a qualsiasi ipotesi di infermità mentale.
Chantal Cresta