
Milano adesso è MIA!
MILANO – L’acronimo sta per Milano, Immagine e Arte, la fiera è la quinta della città meneghina (dopo MiArt, AAM, Affordable e Step09) che conferma, assieme al Rapporto Nomisma 2011 sul mercato dei beni artistici, quanto l’arte contemporanea da prodotto d’élite sia diventato uno status symbol accessibile.
Con una novità: MIA si dedica soprattutto alla fotografia e alla videoarte. Così, negli gli 8000 metri quadrati del Superstudio Più di via Tortona che accoglieranno circa 220 espositori, ha aperto oggi i battenti la prima fiera nel suo genere in territorio italiano.
Fino al 15 maggio ogni stand, che sia occupato da gallerie, singoli artisti, case editrici, fondazioni, fotolaboratori, archivi, istituti di formazione, nazionali e anche internazionali, racconta in modo esaustivo il lavoro di un solo artista. È questa la caratteristica saliente proposta dalla fiera. In contemporanea, ad ogni stand si affianca una parte del catalogo di MIA e all’entrata è stato messo a disposizione di ogni visitatore un contenitore per la raccolta dei fascicoli presenti in ogni stand in cui è spiegato, in modo molto esaustivo, il progetto di stand e la biografia dell’artista.
Il catalogo è stato dunque concepito come un “self-book” che prenderà forma durante il percorso a seconda delle esigenze e preferenze del visitatore. Dalla fotografia di formazione concettuale a quella che racconta, dal fotogiornalismo alla fotografia di moda, fra gli autori previsti ci sono nomi storici quali Ghirri e Giacomelli, classici come Vaccari e la Woodman, o emergenti come la candy-tragic Daniela Edburg e il paesaggista solitario Lose Soren, rappresentato dalla galleria Riccardo Crespi.
Tra i vari stand della fiera prendono la parola anche i fotolaboratori, sempre più rari a causa dell’avvento del digitale, eppure sempre più attenti alle tecniche di riproduzione delle opere.
MIA, una scommessa che Fabio Castelli, amante e collezionista d’arte e di fotografie, e ora direttore artistico della fiera, ha parafrasato durante la conferenza stampa: «Milano in quanto città sede e ospitante di MIA, centro nevralgico dell’arte e cuore culturale ed economico del paese, sicuro punto di riferimento del grande collezionismo d’arte. Immagine, in quanto la fotografia è, diviene immagine. Una storia che parte da lontano. Essa perde il suo linguaggio di “disegno con la luce” per aprirsi, con il digitale, alla creazione di “immagini altre”’, commenta Castelli, ‘completamente avulse dalla realtà, immagini manipolate dal computer’. Arte, poiché le opere non vogliono raccontare la realtà bensì suscitare emozioni».
Milan Image Art fair prevede inoltre l’integrazione di eventi collaterali quali convegni, workshop tematici e tavole rotonde. Si parlerà della necessità di istruire e informare il collezionista approfondendo il discorso sulla fotografia: dalla storia, alle caratteristiche di produzione che fanno di un’opera fotografica un’opera da collezione. Verranno così fornite le notizie indispensabili per un collezionismo più consapevole anche nel campo della fotografia. Spiega infatti Castelli: «Molte nazioni nel mondo hanno un proprio evento fieristico totalmente incentrato sulla fotografia, per citarne uno Paris Photo. In Italia mancava una grande fiera dedicata esclusivamente a questo linguaggio e MIA ha provveduto a colmare la lacuna partendo dalla consapevolezza del ruolo decisivo che ha assunto la fotografia tra le espressioni del sistema dell’arte contemporanea».
Grazie alla programmazione di questi incontri sul tema della fotografia, la kermesse istituisce tipologie d’incontro che riuniscono attorno allo stesso tavolo artisti, enti e curatori. Non solo professionisti, ma anche neofiti che possano avere a portata di mano artisti e fotografi, galleristi, collezionisti, editori, critici e stampa specializzata.
Un incoraggiante intreccio (pare) tra vocazione curatoriale, commerciale e promozionale in un format innovativo rispetto alle monotone fiere tradizionali in cui ormai tutti fanno tutto e sovente male.
Natalia Radicchio
Foto| via www.musicandfreetime.it