
Milan, le pagelle dello scudetto: Abbiati, Thiago Silva e Boateng al top
Un punto doveva essere ed un punto è stato. Lo 0-0 di ieri sera all’Olimpico ha decretato il game, set, match del Milan sul campionato 2010/2011: uno scudetto meritato, soprattutto per quello che la banda Allegri ha dimostrato negli scontri diretti e nella seconda parte della stagione.
Ma, nel dettaglio, che apporto hanno dato i singoli elementi al successo del gruppo? Queste sono le pagelle di Wakeupnews a tutta la rosa del Milan:
PORTIERI
Christian Abbiati voto 9: lo scudetto 2011 non passa dalle sue mani soltanto per la parata di Brescia contro Diamanti (che a tanti ha ricordato il volo vincente di Perugia ’99). Christian Abbiati è stato indiscutibilmente il miglior portiere del campionato. Supportato da una difesa di altissimo livello, ha fatto la sua parte in maniera straordinaria quando è stato chiamato all’opera (vedi parata su Vucinic ieri sera o tuffo-miracolo su Thiago Motta nel derby). BUNKER
Marco Amelia voto 5,5: parte due volte titolare e incassa 5 gol (4 dall’Udinese, 1 dal Lecce). Lascia perplesso più di una volta, impossibile spodestare l’Abbiati di quest’anno. ACERBO
Flavio Roma s.v.
DIFENSORI
Thiago Silva voto 9: il brutto anatroccolo è diventato un cigno. Deciso nel corpo a corpo, efficace in chiusura, elegante in impostazione. Non ha sfigurato nemmeno nell’improvvisato ruolo di regista arretrato a centrocampo, quando l’emergenza infortuni ne ha richiesto la presenza. La chioccia Nesta ha covato alla grande, in casa Milan è nato un nuovo leader silenzioso. MONUMENTALE
Alessandro Nesta voto 8,5: la vecchia guardia non delude. Gioca 26 partite in campionato (fino a ieri) ed è già una grande vittoria per il suo fisico martoriato. Il modo in cui le gioca è semplicemente sontuoso. Ha preparato l’erede, ma non è ancora pronto a mollare lo scettro. REGALE
Mario Yepes voto 7,5: in molti avevano mugugnato al momento dell’arrivo del 35enne difensore colombiano ex Chievo. Yepes li ha smentiti tutti, con 11 presenze di grande spessore. Non ha fatto rimpiangere Nesta quando è stato chiamato a sostituirlo e soltanto questo gli vale mezzo voto in più. SORPRENDENTE
Ignazio Abate voto 7: è la stagione del salto di qualità per il figlio d’arte di Beniamino. Cresce in fase difensiva (nasce pur sempre come esterno di centrocampo) ed è tra i terzini più letali del campionato quando parte in accelerazione sulla fascia. Ha 24 anni, forse non diventerà un fenomeno ma ha preso consapevolezza dei propri mezzi. MOTORINO
Gianluca Zambrotta voto 6,5: un altro dei grandi vecchi che ha conservato il suo ruggito per il finale di stagione. Chiamato in causa a sorpresa contro l’Inter nel derby di ritorno non ha deluso: ha chiuso in crescendo, dimostrando di averne ancora. INOSSIDABILE
Luca Antonini voto 6: a differenza di Abate, Antonini il salto di qualità non l’ha fatto. Un buon inizio di stagione, seguito però da un calo progressivo che lo ha portato ad essere spodestato da Zambrotta nel finale. Anche per lui troppe carenze in copertura, il Milan probabilmente metterà qualche pezza sulle fasce in campagna acquisti. AFFATICATO
Massimo Oddo voto 6: è la stagione del declino dal punto di vista delle presenze, ma un professionista si vede anche in questi momenti. A Napoli i suoi cross hanno messo in crisi la squadra di Mazzarri. E se non è stata una partita decisiva quella… ORGOGLIOSO
Marek Jankulovski voto 6: poco spazio, ma anche poche sbavature. Qualche guaio fisico di troppo lo ha tenuto in disparte a lungo, a prescindere dai meriti. OBBEDIENZA CECA
Daniele Bonera voto 5,5: l’eterna promessa che non è mai sbocciata. L’ombra di Nesta si staglia su di lui dal 2006, ma se Thiago Silva è diventato un fenomeno e lui no, qualche differenza di base di troppo c’è. Sorpassato anche da Yepes nella graduatoria di Allegri. OFFUSCATO
Sokratis Papastathopoulos voto 4,5: il Milan lo ha preso dal Genoa credendo di portarsi a casa un buon esterno difensivo, si è ritrovato invece un giocatore palesemente inadatto ad un club di vertice. I 23 anni non possono essere un’attenuante, l’unico dubbio è se il Milan gli concederà un altra chance o se preferirà disfarsene. Il peggiore della rosa, per distacco. INADEGUATO
Didac, Nicola Legrottaglie s.v.
CENTROCAMPISTI
Kevin Prince Boateng voto 9: la rivelazione del campionato. Ci si aspettava un mastino di centrocampo dai piedi ruvidi, invece dal Ghana è arrivato un maratoneta dai polmoni d’acciaio col fiuto del gol. Visione di gioco sia nella propria trequarti che in quella avversaria, rapidità di manovra e furbizia nell’inserimento. Non è un caso che nella disfatta Champions col Tottenham non abbia giocato la prima partita e nella seconda sia uscito per infortunio. BIG BANG
Mark Van Bommel voto 8: il coniglio dal cilindro di Galliani. Arrivato a gennaio, regala al centrocampo del Milan l’ordine e la rapidità di manovra che l’assenza prolungata di Pirlo aveva inevitabilmente fatto calare. Si temeva per la sua ruvidità, ma a passare in primo piano è stata la fisicità e persino l’espulsione di Catania è parsa eccessiva. Se si parla di Pirlo alla Juventus, colpa e merito sono tutti e due dell’ex Bayern. DIGA
Clarence Seedorf voto 7,5: il professore non ha smesso di dispensare lezioni di calcio. I soliti fischi di San Siro hanno accolto le prestazioni incolori e caracollanti che sono il marchio di fabbrica del Seedorf fuori forma, ma siamo sicuri che domenica al Meazza si spelleranno le mani per i suoi gol “pesanti con un film di Fassbinder”, per dirla alla Pellegatti. DECISIVO
Gennaro Gattuso voto 7,5: 30 presenze e un gol (decisivo, alla Juventus!) sono l’immagine del ritorno di Ringhio. Leonardo lo aveva relegato ai margini del campo, Gattuso se l’è ripreso azzannando l’erba con la solita ferocia e con maggiore acume tattico, resosi indispensabile ora che i polmoni non sono più quelli di 5 anni fa. RIGENERATO
Massimo Ambrosini voto 7: tanti infortuni e tanta concorrenza, ma il capitano non delude. A centrocampo dispensa in egual misura ordine e agonismo nelle sue 17 presenze. Non è ancora giunta l’ora del declino per “Ambro”. METRONOMO
Mathieu Flamini voto 7: entra spesso dalla panchina, ma quando lo fa non sgarra di una virgola. Sblocca l’importantissima partita con il Bologna ed ha il pregio, raro in Italia, di correre come un forsennato sia se l’avversario è l’Inter, sia se è il Bari. DILIGENTE
Andrea Pirlo voto 6: il rischio, grosso, è che questa possa essere stata la sua ultima stagione in rossonero. Ancelotti e Leonardo avevano accettato di buon grado l’abbassamento dei suoi ritmi di gioco a centrocampo, Allegri no. Segna un solo gol (ma che gol…) a Parma, poi gli infortuni lo relegano in tribuna e, quando torna al meglio, si trova davanti un Van Bommel in gran forma. Il fatto che il Milan abbia vinto lo scudetto praticamente senza di lui è indicativo. IN BILICO
Alexander Merkel voto 6: gioca molto fino a quando il Milan è in emergenza a centrocampo, poi torna a sedersi tra le riserve. Ma il ragazzo ha dimostrato di saperci fare. Ed ha 19 anni, dato da non sottovalutare. ASTRO NASCENTE
Rodney Strasser voto 6: più ruvido del raffinato Merkel, ma il gol-partita a Cagliari lo tira fuori dalla lista dei senza voto. ONE-MATCH MAN
Urby Emanuelson s.v.
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