
Migranti, spari contro un gommone diretto in Italia: un morto
Alcuni migranti presenti hanno accusato dell'omicidio il personale di una motovedetta libica. Colpito un altro uomo, trasportato all'ospedale di Lampedusa

Un morto ed un ferito il bilancio degli spari che hanno colpito poche ore fa un gommone diretto in Italia(frontiernews.it)
Un morto ed un ferito, questo il bilancio registrato al largo delle coste libiche, dove un gommone, carico di persone in viaggio verso l’Italia, è stato preso di mira da alcuni colpi di arma da fuoco. La situazione è al momento oggetto di indagine da parte della polizia di Stato, coordinata dal pm di Agrigento. Al momento la procura ha aperto un fascicolo contro ignoti, ipotizzando i reati di tentato omicidio e omicidio.
LE PRIME RICOSTRUZIONI – Secondo le prime ricostruzioni rese dai testimoni presenti sull’imbarcazione, a sparare sarebbe stato il personale di una motovedetta libica. L’uomo ferito è stato trasportato in elicottero all’ospedale di Lampedusa, ma le sue condizioni non sono ancora state rese note.
VERSO LE QUOTE – Nel frattempo, proseguono i negoziati per trovare un accordo interno all’Unione Europea per quanto riguarda la redistribuzione dei richiedenti asilo. Secondo quanto riportato da rainews.it, i leader dei ventotto sarebbero vicini ad un’intesa per la redistribuzione in due anni di 40mila persone da Italia e Grecia verso gli altri Stati dell’Unione. Ancora nessuna informazione sui criteri in base ai quali le quote verranno definite, che probabilmente saranno oggetto del Consiglio Ue previsto entro la fine di luglio.
LA CREAZIONE DEGLI HOTSPOT – Nel frattempo, questa settimana i 28 dovrebbero stabilire la creazione degli “hotspot“, ovvero «strutture e zone di confine strutturate nei paesi in prima linea» per gli arrivi di migranti, “con l’attivo sostegno degli esperti nazionali e dell’Easo, del Frontex e dell’Europol per assicurare la rapida identificazione, registrazione e presa di impronte digitali dei migranti”. Analogamente, è stata approvata la prima fase della nuova operazione navale atta a smantellare le reti criminali nel Mediterraneo. La missione EUNavForMed avrà comunque poteri limitati, mancando al momento dell’autorizzazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite circa l’uso di misure coercitive – riguardanti o meno l’uso della forza – o comunque atte a violare la sovranità degli altri Paesi.
Carlo Perigli
http://www.coriglianoinforma.it/NEWS/mynews.asp?iCODICE=730