Messi abbatte il Real, al Bernabeu finisce 0-2

Madrid - Chi si aspettava una partita spettacolare, ricca di grandi giocate e di azioni emozionanti sarà certamente rimasto deluso. La semifinale dei sogni tra Barcelona e Real Madrid  si è invece trasformata in una gara di nervi, entrate dure, sceneggiate napoletane e botte da orbi, con molto lavoro soprattutto per l’arbitro Stark.

Il primo tempo è piuttosto noioso, col Barca che tiene il pallino del gioco e fa la partita con la solita trama di passaggi palla a terra, e con gli uomini di Mourinho chiusi, attenti, che concedono poco e ripartono con velocità creando qualche grattacapo alla difesa blaugrana.

Il tecnico di Setubal, però, sa benissimo che per poter arrivare alla finale è necessario andare oltre allo zero e bisogna tentare di spostare di qualche metro in avanti il proprio baricentro per riuscire a liberare Ronaldo e Di Maria nelle zone più calde.
La strigliata del portoghese a fine primo tempo sembra sortire l’effetto desiderato e dopo l’intervallo il Real rientra in campo indiavolato.

La trance agonistica è forse anche eccessiva e ad ogni fischio dell’arbitro ci sono lamentele, tensioni, il tutto condito dalla sovrastante bolgia dei 90mila del Bernabeu.

L’episodio chiave è al 16′. Pepe entra dura in ritardo su Daniel Alves. Stark considera intenzionale e pericoloso l’intervento del difensore madridista e tira fuori il rosso. E’ un putiferio. Le proteste dei blancos sono plateali e Mourinho viene a sua volta invitato dall’arbitro a lasciare il campo in seguito ad un prolungato ed ironico applauso nei confronti della terna.

L’espulsione fa saltare i già tesi nervi dei padroni di casa, che iniziano a giocare con meno tranquillità. Guardiola nel frattempo osserva impassibile e si gioca la carta Afellay per sbloccare la partita. La mossa viene premiata dagli eventi, quando il giovane attaccante olandese riesce a sfondare sulla destra e a mettere al centro per Messi, che anticipa sul tempo Sergio Ramos e porta in vantaggio il Barcellona.

Il Real non c’è più e rischia addirittura di finire in 9 uomini, ma Stark questa volta chiude un occhio e grazia Adebayor, protagonista di una brutta entrata su Busquets.

Al 42′ della ripresa arriva la fenomenale giocata di Messi che entra in possesso della sfera all’altezza dei 30 metri e con la palla incollata al piede mette a sedere tre difensori del Real prima di insaccare con un tocco delizioso, mandando in delirio i 4000 tifosi ospiti e ipotecando di fatto l’approdo dei balugrana alla finale di Wembley.

E’ vero che Mourinho è l’uomo dei miracoli e che nel calcio può succedere di tutto, ma il Barcellona seppur con l’aiuto dell’uomo in più è apparso ancora nettamente superiore della compagine madridista, per cui escludendo clamorosi colpi di scena al Camp Nou, la finale di maggio sarà quella di due anni fa: Manchester Uniter-Barcellona.

Davide Lopez

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