
Melo-dramma Brasile: passa l’Olanda e trova l’Uruguay
L’Olanda vola in semifinale con un incredibile secondo tempo, in cui ribalta lo svantaggio iniziale di Robinho. Ronaldo a Felipe Melo via Twitter: «Meglio se non torni in Brasile». Il Ghana getta via il sogno al 120’, con l’errore dal dischetto di Gyan. Ai rigori passa l’Uruguay
di Francesco Guarino
OLANDA – BRASILE 2-1: Robinho (B) 10’p.t.; aut. Felipe Melo (B) 8’s.t., Sneijder (O) 23’s.t.
Clamoroso a Port Elizabeth. L’ultima volta che l’Olanda aveva eliminato il Brasile in una competizione mondiale era il 1974, e in campo c’erano due signori che rispondevano ai nomi di Cruyff e Neskeens. Da ieri Sneijder e Robben si sono candidati al ruolo di successori ufficiali degli indimenticati gemelli del gol olandesi. Eppure sembrava essersi messo tutto a favore dei verdeoro, quando Robinho dopo dieci minuti infilava già Stekelenburg, girando in porta un preciso assist di Felipe Melo. Il passaggio vincente per Robinho sarà però l’unico lampo dello juventino, protagonista in negativo del secondo tempo. Il Brasile ha il demerito di non riuscire a concretizzare al meglio le infinite palle gol dei primi 45 minuti, così l’Olanda che scende in campo nella ripresa ha ancora tutte le carte in regola per giocarsi la qualificazione. All’8’ arriva il suicidio sudamericano: cross telefonato di Sneijder, la palla finisce tra Felipe Melo, che salta scomposto, e Julio Cesar, che probabilmente non chiama l’uscita. Il risultato è che la sfera incoccia sul centrocampista e finisce incredibilmente in rete. Il Brasile accusa il colpo e perde metri sul terreno di gioco, Kakà potrebbe spostare di nuovo l’ago della bilancia del match verso i pentacampeones, ma il suo pallonetto finisce fuori di poco. L’Olanda è una squadra nuova e al 23’ passa in vantaggio: calcio d’angolo di Robben, sponda di Kuyt sul primo palo e Sneijder, dimenticato da Felipe Melo a due passi dalla porta, mette in rete di testa la più facile delle occasioni. Dunga si mette le mani tra i capelli, ma cinque minuti dopo se li strapperà letteralmente quando Felipe Melo prima commette fallo da dietro su Robben, poi lo calpesta inspiegabilmente sulla coscia quando l’olandese è immobile a terra. L’arbitro Nishimura vede tutto e lo manda sotto la doccia. Il Brasile in dieci ci prova sterilmente, l’Olanda resiste all’assedio con Oojer ed Heitinga che spazzano via anche le mosche dall’area, mentre Huntelaar e Kuyt divorano il colpo del ko al 91’. Due minuti dopo è festa grande: gli orange sono in semifinale. Oscena caduta di stile via Twitter di Ronaldo: a fine partita sul profilo dell’attaccante ex-Inter e Milan appare la frase «Felipe Melo eviti di venire a trascorrere le ferie in Brasile». I verdeoro restano a bocca asciutta, l’Olanda sogna il primo mondiale.
URUGUAY – GHANA 5-3 d.c.r. (1-1 al 120’): Muntari (G) 47’p.t.; Forlan (U) 10’s.t.
Sequenza rigori: Forlan (U) gol, Gyan (G) gol, Victorino (U) gol, Appiah (G) gol, Scotti (U) gol, Mensah (G) parato, Pereira (U) fuori, Adiyiah (G) parato, Abreu (U) gol
Il cuore pulsante dell’Africa calcistica strozza il suo battito vitale al 121’ contro la traversa della porta difesa da Muslera. L’incredibile calcio di rigore, che avrebbe potuto regalare alle Black Stars del Ghana una storica semifinale, finisce contro la traversa e schizza in curva. Gyan si dispera e con lui un intero continente, che sperava in una propria rappresentante nelle prime quattro nel primo mondiale “casalingo” di sempre. Nei 90 minuti regolamentari c’è più Uruguay che Ghana, ma sul finire del primo tempo ci pensa il Jabulani a sbloccare il risultato: tiro-bomba di Muntari dai 30 metri abbondanti, solito effetto impazzito del contestatissimo pallone mondiale e vantaggio ghanese. Nella ripresa Forlan rende pan per focaccia agli africani: punizione defilata sulla sinistra, tiro di mezzo collo sul secondo palo e ancora Jabulani protagonista per l’1-1. Da quel momento in poi regna la paura e l’approdo ai supplementari è l’unica strada percorribile. Nei 30 minuti aggiuntivi le Black Stars hanno più gambe e all’ultimo minuto avrebbero la grandissima occasione per passare il turno. Mischia selvaggia in area e doppio tiro respinto sulla linea da Suarez, prima di stinco, poi di braccio. Espulsione e rigore, sul dischetto va Gyan ma la palla scheggia la traversa e regala letteralmente la qualificazione ai sudamericani. Dal dischetto infatti gli “italiani” Mensah (ex Bologna, Genoa e Chievo) e Adiyiah (Milan) calciano malissimo, mentre il “loco” Abreu va sul dischetto e con un annunciatissimo cucchiaio (Daniel Fonseca, commentatore su Sky, lo ha annunciato esplicitamente in telecronaca) regala alla “Celeste” la semifinale a 40 anni di distanza.
Foto homepage: ilgiornale.it