Marino ritira le dimissioni, il Pd prepara l’offensiva

Ignazio Marino ha revocato le dimissioni a tre giorni dalla scadenza del mandato. Il Partito democratico ora valuta la prossima mossa

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Il sindaco Marino ritira le dimissioni. Il Pd resta spiazzato e valuta la prossima mossa (foto: dailystorm.it)

Sono le 16.30 quando a Roma va in onda l’ennesimo colpo di scena firmato Ignazio Marino. «Il sindaco di Roma, Ignazio Marino – si legge nella nota ufficale pubblicata dal Campidoglio – ha firmato la lettera con la quale ritira le dimissioni presentate lo scorso 12 ottobre». Un tiro ad effetto che spiazza insieme Partito Democratico e opposizioni, ormai certi, nonostante i recenti proclami, che gli ultimi tre giorni che separavano il sindaco dall’effettiva scadenza del suo mandato non avrebbero regalato sorprese.

ORFINI SERRA I RANGHI, MA I NUMERI PARLANO CHIARO – Qualche avvisaglia tuttavia si era già avuta subito dopo pranzo, quando il commissario del Pd Matteo Orfini aveva convocato in fretta e furia i consiglieri comunali dem al Nazareno. Niente torneo di Playstation a favore di telecamera, a turbare i sonni della dirigenza democratica era l’atteggiamento da tenere in un day after che ormai sembrava scongiurato. «Se Marino dovesse ripensarci e decidere di restare alla guida del Campidoglio – questa la linea dettata – i consiglieri del Pd si dimetterebbero subito dal loro incarico». Già, peccato che l’abbandono della nave da parte dei dem non sarebbe sufficiente a far affondare definitivamente Marino. I numeri parlano chiaro, e il Testo unico degli enti locali richiede le dimissioni della metà più uno dei consiglieri per avviare lo scioglimento del Consiglio Comunale. Conti alla mano, ne servono venticinque, sei in più di quanti ne hanno a disposizione Orfini e Renzi . Certo, il cerchio potrebbe quadrare se i dem si appoggiassero ai consiglieri di opposizione – undici dei quali potrebbero rispondere affermativamente, ma il dato politico che ne uscirebbe avrebbe i contorni di una più che magra figura.

MARINO RISPONDE A CANTONE – In mattinata il sindaco Marino aveva colto l’occasione anche per rispondere alle dichiarazioni del presidente dell’Anac Raffaele Cantone, che aveva indicato, dopo gli scandali che avevano coinvolto Roma, Milano come capitale morale del Paese.  «A Roma gli anticorpi esistono – ha dichiarato prima di salire in Campidoglio – questa piazza domenica scorsa ne ha visti migliaia e nella città ce ne sono milioni ma vanno valorizzati da noi delle istituzioni perché, anche all’interno di un organismo vivente, se gli anticorpi vengono annichiliti non potranno svolgere bene la propria funzione».

 

Carlo Perigli

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