
Maltempo: dopo Roma, un’altra vittima alle pendici del Vesuvio
Mentre la città di Roma si lecca le ferite dopo il nubifragio che l’ha paralizzata nella giornata di ieri, il maltempo continua a mietere vittime al Sud, dove le ore appena trascorse non hanno risparmiato violenti acquazzoni e temporali.
In particolare, una ragazza di 23 anni, Valeria Sodano, è rimasta uccisa a Pollena Trocchia dopo che la sua auto si è ritrovata risucchiata in un fiume di fango e detriti arrivato direttamente dalle pendici del Vesuvio, sfruttando la strada in discesa. Per la Sodano non c’è stato nulla da fare malgrado i soccorsi tempestivi: la giovane è morta durante il trasporto all’ospedale, più fortunate le sorti di un’amica che si trovava a bordo della stessa auto, sfuggita alla furia del fango aggrappandosi ad un cartello stradale.
E sempre nella giornata di ieri, a Roma, un’altra persona aveva perso la vita in seguito alla pioggia incessante che aveva investito la città. Un cuoco cingalese di 32 anni è rimasto intrappolato, per via dell’acqua, nel seminterrato della sua casa ed è morto affogato.
Sulla Capitale si sono abbattuti nel giro di poche ore 87,3 millimetri di pioggia, il quantitativo che di solito precipita nell’arco dell’intero mese di ottobre. E mentre la città torna lentamente alla normalità, grazie alla riapertura delle linee metro (ancora chiusa, invece, la stazione di Colosseo), è già partita quest’oggi la stima dei danni, che si teme possano essere particolarmente ingenti.
Il sindaco Alemanno ha chiesto lo stato di calamità naturale, suscitando tuttavia un lungo botta e risposta con la Lega, infastidita soprattutto dalle dichiarazioni di Enrico Gasbarra, ex presidente della provincia, secondo cui il disastro sarebbe una diretta conseguenza dei tagli agli enti locali. Il leghista Reguzzoni parla addirittura di “sciacallaggio”. La legge sulle calamità naturali prevede effettivamente il risarcimento dei danni e saranno dunque le opportune verifiche a porre fine ad ogni possibile polemica.
Redazione
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