L’ultimo reportage di Anja Niedringhaus, uccisa in Afghanistan

Tre bambini superano la barriera militare di Khost

Tappeto ritraente il presidente Hamid Karzai

Durante la mattinata del 4 aprile 2014, in Afghanistan, ha perso la vita la fotogiornalista tedesca Anja Niedringhaus, uccisa all’età di 48 anni.

VITTIMA INNOCENTE DI UN ATTACCO INASPETTATO ED INSPIEGABILE - La donna è stata vittima, insieme alla sua collega canadese Kathy Gannon, che ora si trova in ospedale in condizioni critiche, di un attacco messo in atto da un poliziotto, il quale ha aperto il fuoco di fronte alle due giornaliste inermi. L’evento si è verificato a Khost, città situata al confine tra Afghanistan e Pakistan mentre Anja Niedringhaus e Kathy Gannon attraversavano, con la loro auto, un convoglio di vetture che trasportavano il materiale necessario alle elezioni presidenziali, previste per oggi 5 aprile. L’accaduto, increscioso ed inspiegabile, è avvenuto sotto gli occhi di un altro giornalista freelance che ha immediatamente testimoniato e raccontato ai media quello a cui aveva assistito, spiegando come il poliziotto, artefice dell’attacco, abbia sparato con il suo fucile AK-47, gridando la frase «Allahu Akbar», ovvero «Dio è grande».

La pausa lavorativa in un ufficio elettorale di Khost

Bandiere ritraenti il candidato Ashraf Ghani Ahmadza

Poster insanguinati sulle scale di un ufficio elettorale a Kabul

UNA VITA SPESA PER LA FOTOGRAFIA E LA TESTIMONIANZA - Anja Niedringhaus, vittima di questo inspiegabile fatto, si trovava in Afghanistan dal 2011 per testimoniare, per la Associated Press, la complicata situazione del paese, dilaniato dalla guerra, dalla fame e dal terrorismo. La donna, tramite le sue luminose e splendide foto, aveva dato voce e volto agli abitanti afgani, prediligendo il ritratto di scorci di vita quotidiana, vissuta in angoli di territorio martoriato dai continui conflitti e dalle libertà ancora mancate. Fotografa  freelance dalla tenera età di 17 anni, aveva ritratto molteplici pagine di storia mondiale, tra cui la caduta del muro di Berlino, quella dei talebani in Afghanistan a seguito dell’11 settembre e aveva riportato numerose testimonianze visive delle difficili situazioni di vita in Israele, Kuwait, Turchia e Striscia di Gaza. Nel 2005 Anja Niedringhaus era stata insignita del premio Pulitzer per il commovente, autentico e bellissimo reportage realizzato durante la guerra in Iraq.

GLI ULTIMI SCATTI - I suoi ultimi lavori, le sue ultime foto sono state scattate fino al giorno prima della sua morte e riprendono, con grande intensità ed inusuale discrezione, l’ordinarietà della vita dei cittadini afgani, costretti, nonostante tutto, ad andare avanti con le loro giornate. Tra le immagine proposte, diverse testimoniano l’attualità delle elezioni, fotografando le molteplici code di donne, intenzionate a registrarsi per esprimere il loro voto.

Kabul, un gruppo di donne in coda per registrarsi al voto

Un bacio tra un soldato delle forze speciali afghane ed un passante dopo un attacco suicida sventato

 

Alessia Telesca

foto: ilpost.it

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