
Luciana Littizzetto madrina del Torino Film Festival
È fresca ed ufficiale la novità da poco trapelata sul Torino Film Festival: Luciana Littizzetto sarà la madrina della rassegna cinematografica e affiancherà il direttore Paolo Virzì nella conduzione della serata inaugurale del 22 novembre all’Auditorium del Lingotto.
Torinese di nascita, cresciuta nel rigoglioso quartiere di San Donato, La Littizzetto si è avvicinata al mondo dello spettacolo frequentando la scuola di recitazione diretta da Arnoldo Foà, al circolo Dravelli di Moncalieri. La prima esperienza è stata quella del cabaret che le valse il premio Ettore Petrolini al Festival di cabaret Bravograzie di Aosta. La sua prima apparizione in televisione fu quella nella trasmissione Avanzi di Serena Dandini, che le permise di intraprendere così a pieno ritmo la carriera di artista dello spettacolo.
Oltre alle numerose e memorabili partecipazioni in tv, tra cui Ciro, il figlio di Target, Mai dire gol, Quelli che il calcio e l’attuale Che tempo che fa, la sua strada incappa piacevolmente anche nel mondo cinematografico. Esordisce con il film Tutti giù per terra di Davide Ferrario, interpreta una moglie distante e poco simpatica in Tre uomini e una gamba di Massimo Venier, recita in E allora mambo! di Lucio Pellegrini ma il ruolo che meglio la identifica è quello della parrucca rosa protagonista di Ravanello Pallido di Gianni Costantino.
In una uggiosa Torino recita accanto a Neri Marcorè in Se devo essere sincera di Davide Ferrario, trova spazio in Maschi contro Femmine e Femmine contro Maschi di Fausto Brizzi ed è attualmente attesa al cinema con Aspirante vedovo, film, ispirato al classico di Dino Risi Il vedovo, in cui recita accanto a Fabio De Luigi ed interpreta «Una di quelle donne cui le tette sono calate e si sono trasformate nelle palle, di quelle che ragionano al maschile. A volte mi sembrava perfino troppo cattiva, certe battute sui bambini africani, sulla crisi che meno male che c’è che facciamo affari. Ma era giusto così. E in fondo lei è il personaggio più diretto, rispetto ad altri che sembrano gentili e indifesi e si riveleranno più meschini. È una donna che sa di essere sola, che realizza che gli altri, credendola morta, erano quasi contenti» dice la stessa Littizzetto riguardo al ruolo che fu di Franca Valeri.
La sua ricca carriera, ma ancora di più la sua audacia, la lingua tagliente ed, inevitabilmente, la sua natalità le hanno permesso di diventare protagonista del maggiore evento cinematografico di Torino: «Una torinese speciale, una donna dal talento vivo, intelligente e dissacrante», l’ha definita Paolo Virzì giustificando la sua scelta. Luciana Littizzetto sarà quindi chiamata ad un importante banco di prova, prima di approdare sul palcoscenico dell’Ariston per il prossimo Festival di Sanremo.
Alessia Telesca