
Libia: in Tripolitania è pulizia etnica. Gheddafi, «vinceremo questa battaglia»
Tripoli – Nonostante il cessate il fuoco proclamato ieri dal governo di Tripoli, una pioggia di bombe e proiettili si è abbattuta su Misurata, ormai ridotta a città fantasma senza acqua, carburante e luce elettrica, dove trecentomila persone continuano a resistere.
E intanto, è emergenza umanitaria: gli ospedali sono allo stremo e il personale medico non riesce con facilità a recarsi al lavoro per via dei cecchini pronti a sparare su chiunque si muova.
Le truppe fedeli a Gheddafi hanno anche attaccato Zintan, una città vicina al confine tunisino: l’obiettivo ormai è evidente, fare una pulizia etnica dei ribelli.
Continua intanto il braccio di ferro tra Francia e Italia su chi debba comandare le operazioni, e Berlusconi non cede: senza il “cappello Nato” l nostro Paese chiuderà le sue basi agli Alleati.
Non ha paura Gheddafi, che ieri sera, nella sua residenza-bunker di Bab el-Aziziya, a Tripoli, ha tuonato: «Vinceremo questa battaglia».
di Redazione