
Le vittime del cyberbullismo potranno curarsi al Gemelli di Roma
A partire da oggi, le vittime del cyberbullismo potranno curarsi al Gemelli di Roma che ha inaugurato un ambulatorio coordinato dal dottore Federico Tonioni
Roma – Troppi adolescenti hanno perso la vita, negli ultimi anni, a causa del cyberbullismo. Non c’è genitore o adolescente italiano che non sappia di cosa si tratti: il bullismo sul web, veri e propri atti di crudeltà, maldicenze e atti di molestia effettuati soprattutto attraverso i più famosi social network, quali Facebook e Twitter. Per curare i danni emotivi devastanti provocati dai cyberbulli a migliaia di adolescenti, da oggi c’è un ambulatorio presso il Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma.
L’AMBULATORIO PER LE VITTIME DEL CYBERBULLISMO – L’ambulatorio per le vittime del cyberbullismo è nato in collaborazione con la Polizia Postale ed è un servizio di continuità con l’Ambulatorio per la Dipendenza da Internet del Gemelli, attivo dal 2009 e coordinato da Federico Tonioni.
Proprio il professor Tonioni ha spiegato alla stampa come funzionerà il nuovo servizio per le vittime del bullismo sul web:
La cura e la riabilitazione saranno svolte attraverso psicoterapia e terapia di gruppo, con uno spazio di ascolto anche per i genitori. L’ambulatorio sarà a disposizione non solo delle vittime, ma anche dei cyberbulli. Con le vittime si lavorerà sulle capacità di gestire la propria aggressività, di solito trattenuta, per poter costruire il proprio spazio nel mondo e dotarsi degli strumenti per evitare di rendersi ‘disponibili’ a essere perseguitati. Con i bulli invece si lavorerà sulla capacità di diventare empatici, evocando sentimenti di colpa con lo scopo di lavorare sulle emozioni e l’affettività
IL CYBERBULLISMO – Il fenomeno è in crescita, anche perché attraverso il web il cyberbullo agisce indisturbato, essendo protetto dall’anonimato che questo genere di tecnologia gli garantisce e può cambiare o avere contemporaneamente diverse identità virtuali’. Nell’ultima indagine sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia, realizzata da Telefono Azzurro e Eurispes (2012), alla domanda «ti è mai capitato di trovare on line…» i ragazzi hanno risposto: foto o video imbarazzanti che ritraggono i coetanei (40,1 per cento), foto personali che hanno loro creato imbarazzo (20,5 per cento), video spiacevoli in cui erano presenti (11,1 per cento). Un dato interessante che emerge da questa indagine è che la percentuale di vittime di cyberbullismo è più alta tra le ragazze (23,3 per cento) che tra i ragazzi (14,7 per cento).
Mariangela Campo
@MariCampo81
L’opposizione ucraina e siriana al Gemelli.