Le tre strade del premier
Il premier Silvio Berlusconi
Milano – Tempi duri per il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Ora che il gip ha dato l’assenso alla richiesta della Procura di Milano sullo svolgimento del rito immediato il prossimo 6 aprile, per i reati di prostituzione minorile e concussione contestati al premier, sono 3 le vie che si potranno delineare.
Primo – Giudizio immediato. Si tiene in camera di consiglio, ovvero a porte chiuse. I capi di imputazione sono valutati unicamente sulla base degli atti e prove raccolte dalla Procura. E’ possibile per gli avvocati dell’imputato chiedere la testimonianza di alcuni testimoni considerati chiave. In caso di condanna la pena è ridotta di un terzo.
Secondo – Patteggiamento. L’imputato ammette in parte le proprie responsabilità e la pena viene concordata dalle parti ma si evita l’attribuzione delle “pene accessorie” ovvero l’abuso d’ufficio.
Terzo – La via ordinaria, ipotesi più probabile. Dopo l’udienza immediata, il processo passa al rito normale il che darebbe agli avvocati del Cavaliere l’occasione di preparare una strategia. La prima udienza potrebbe subito slittare per qualche impegno istituzionale come la convocazione del Consiglio dei Ministri. Poi se al premier riesce, il Parlamento potrebbe anche approvare il legittimo impedimento, risplolverato dai cassetti del Guardiasigilli Angelino Alfano.
Nel frattento, la difesa del presidente avrebbe tutto il tempo di avanzare il “conflitto di attribuzione” contro la Procura di Milano, indicando come competante per il reato di prostituzione il tribunale di Monza, mentre sarebbe chiesto il Tribunale dei Ministri come sede per il reato di concussione.
Chantal Cresta
