
“Le migliori cose del mondo”: roba da ragazzi!
Viene dal Brasile la nuova commedia adolescenziale ispirata al romanzo di formazione Mano di Gilberto Dimstein e Heloisa Prieto, diretto da Lais Bodanzky nel 2010 e distribuito in Italia da Intramovies Picks. Questo film segna il ritorno in scena del regista dopo alcune esperienze televisive.
Le migliori cose del mondo (trad. da As melhores Coisas do Mundo) racconta le vicende di un quindicenne, Hermano (Francisco Miguez), soprannominato Mano, protagonista del film e del romanzo a cui si ispira, alle prese con i problemi dell’adolescenza, un’età difficile in cui non si è ancora adulti ma neanche più bambini, da considerare una delle tappe più difficili della crescita nel cammino verso la vita. La sessualità è la tematica fulcro del film e fin dalle prime scene si evincono due aspetti opposti, quasi controversi: il primo è quello di un adolescente che vede sbocciare il proprio corpo e trasformarsi provando attrazione per l’altro sesso; il secondo è quello di un uomo adulto che, invece, si rimette in discussione e scopre una forte attrazione per il suo stesso sesso.
Mano abita con la madre divorziata e un fratello più grande Pedro (Fiuk). A scuola non è né il classico secchione né lo sfigato ma neanche l’idolo della classe. Vive in un anonimato che lo avvilisce, almeno fino a quando non riuscirà a conquistare la ragazza dei suoi sogni. Questa relazione che fa guadagnare maggiore visibilità a scuola viene, però, messa in secondo piano dalla notizia dell’omosessualità del padre di Mano che vive in un appartamento con il nuovo compagno, situazione che destabilizza la vita del ragazzo.
La migliore amica di Mano, Carol è turbata dallo scandalo della relazione con il suo professore e vive trasversalmente anche il trauma familiare del suo migliore amico, con la conseguente rottura con la sua fidanzata. Queste esperienze aiuteranno il protagonista, nonostante la giovane età, a maturare e a vedere la realtà con maggiore consapevolezza.
Sebbene il film si proponga come fresco e innovativo, si possono ritrovare tutti i classici luoghi comuni del genere: dalla cotta per la più popolare della scuola al triangolo amoroso, dalla migliore amica innamorata di un lui che ama un’altra che non lo considera alla retorica sul gap generazionale dei protagonisti, facendo perdere alla fine il percorso introspettivo di Mano, maturato all’inizio.
Il film, dal punto di vista della regia, è ben costruito. I protagonisti, nonostante non siano degli attori professionisti, hanno delle personalità ben definite e interpretate, ma ne risente il tema sociale che sembrava trapelare dalla trama, come l’omosessualità, la superficialità del rapporto genitori-figli molto trascurati e i problemi dell’adolescenza: tali temi finiscono per diventare, insomma, quasi una forzatura.
Le migliori cose del mondo, dunque, appare come un prodotto che all’inizio paventa grandi pretese e sembra aprire nuovi orizzonti, ma che alla fine ricade nel banale e disperde la verve e la bravura degli attori in cliché e situazioni già viste e radicate, lasciando poco spazio alla novità e finendo per riproporre una versione vista e rivista di molte altre pellicole appartenenti allo stesso genere.
Volendo dare un giudizio, si potrebbe dire che si tratta di una commedia leggera e divertente che, però, manca di innovazione. Sicuramente non cambierà le generazioni come altri film più blasonati. Non si potrà definire un cult ma offre uno sguardo genuino sulla realtà degli adolescenti.
Mariateresa Scionti
[youtube]http://youtu.be/aMG-wkIWy4A[/youtube]
Per i più curiosi e per ogni aggiornamento su tutto ciò che ruota attorno al film consigliamo il blog ufficiale http://www.cineama.it/lemiglioricosedelmondo e la Fan Page su Facebook https://www.facebook.com/lemiglioricosedelmondo
con recensioni, contributi e aggiornamenti su città e sale dove poter vedere le #miglioricosedelmondo