‘Lazaretto’: follia e stile con il secondo disco solista di Jack White

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La copertina di Lazaretto, il secondo disco solista di Jack White (spin.com)

Jack White, noto ex cantante e polistrumentista dei White Stripes nonché membro attuale dei Raconteurs e dei Dead Weather, ha recentemente proposto il suo secondo album solista: Lazaretto. Dopo il grande successo di Blunderbuss del 2012, White ha deciso di continuare la carriera da “one man band” regalando ai fan una collezione di storie personali, colorate da una musica dettata esclusivamente dal suo estro creativo.

LAZARETTO: FOLLIA E STILE CON JACK WHITE – Come già dichiarato con Blunderbuss, Jack White delinea i propri dischi solisti in base alla propria esperienza personale, rendendoli sostanzialmente lontani dal mood emanato dalle band con le quali collabora. Lazaretto è uscito lo scorso 10 giugno per la Third Man Records, un’etichetta fondata da White in persona assieme alla Columbia Records e alla XL Recordings.

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Questa volta l’eccentrico Jack White si è dato anche a un po’ di sano e nostalgico folk (hitfix.com)

LO SCIOGLIMENTO DEI WHITE STRIPES: UNA SCELTA ELEGANTE? - La decisione dei White Stripes di non pubblicare nuovi lavori discografici dopo Ichy Thump ha rattristato la folta schiera di fan, anche se le motivazioni rilasciate da White, che giustificano la chiusura di un progetto ancora florido, sono degne di nota. White ha infatti dichiarato di voler mantenere intatta la fama di un duo fantastico ed entusiasmante che con Elephant ha raggiunto i sei milioni di copie vendute, piuttosto che sminuirne l’immagine con dei successivi dischi che non avrebbero potuto contenere la stessa esplosione creativa. Una scelta d’onore che funge da insegnamento o “frecciatina” ai tanti gruppi storici che, nonostante l’età avanzata e le idee ormai estintesi, continuano a produrre musica di minore impatto rispetto al passato solo per fatturare ancora “una manciatina di dollari”.

UN JACK WHITE ESPLOSIVO - Jack White pare invece ancora intriso di una forte dose di fantasia, che gli ha permesso di comporre un disco eccentrico e ammaliante. Lazaretto raccoglie una serie di poesie e racconti composti da un Jack White diciannovenne, il quale, ritrovandoli in soffitta dopo tanti anni, ha deciso di unirli alla musica.

LAZARETTO: UN DISCO RICCO DI SUONI E COLORI - Lazaretto è un curioso viaggio all’interno di una miscellanea di suoni e colori variopinti, ai quali la banalità non riesce ad accedere. Il disco apre con una fenomenale rivisitazione di un classico del blues: Three Women, originariamente brano scritto da Blind Willie McTell, risorge dal passato con una forte carica energetica. Il potente groove è retto da un caratteristico sound che oscilla tra il funky e il rock blues, rendendo protagonisti una batteria aggressiva, una chitarra senza vergogna e delle tastiere alla Deep Purple.

FUNK, BLUES E FANTASIA - Proseguendo nel mondo del funk, l’atmosfera si riscalda con la title track Lazaretto, diretta da un riff secco ma accattivante che accompagna un connubio eccentrico fra passato e futuro. Dopo lo schianto contro un vigoroso muro di suoni, Lazaretto di addolcisce con Temporary Ground, un brano dal saporito gusto folk che sfocia a tratti nel country e si muove come fosse sospeso sulle nuvole. L’ambiente si incupisce con la misteriosa Would You Fight for My Love?, un brano dall’intro esotico che punta i riflettori sulla peculiare vocalità di White che si mostra passionale e intensa sopra un accompagnamento ridotto al minimo ma efficace.

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The Dead Weather, il più recente gruppo con il quale collabora Jack White dalla forte aura rock blues (knoxroad.com)

ENERGIA E PSICHEDELIA - Il ritornello esplode poi in una pluralità sonora che rievoca i tratti salenti della psichedelia e dell’acid rock per poi chiudere in pompa magna con una ventata di follia. Un rock blues senza rivali detta legge su High Ball Stepper, un brano giocoso, diretto e dai numerosi cambi metrici che si inacidisce con più vigore sul finale. Il garage rock entra in scena con la coinvolgente Just One Drink, una canzone nostalgica che invita alla danza sotto il caldo sole del rock’n’roll. Il retaggio del passato risplende ancora su Alone in My Home, uno squisito inno al folk rock dove un armonioso duo vocale scioglie il cuore senza freni con una storia d’amore finita male, dove il protagonista resta a casa a contemplare la propria solitudine.

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I White Stripes, attivi dal 1997 al 2001 (panorama.it)

FOLK, COUNTRY E PASSIONE - Un country lento e malinconico sorregge Entitlement, dove White difende con sensibilità il diritto di ogni essere umano alla propria unicità e a fare ciò che ritiene giusto. Il sound si risveglia dal momento riflessivo con That Black Bat Licorice, un brano incalzante dall’aura fortemente blues e a tratti gitana, dove le influenze contemporanee si uniscono con classe all’eredità lasciata dall’old school. Un vento soave e psichedelico spira leggiadro su I Think I Found The Culprit, una canzone onirica dove gli importanti stacchi ritmici si accostano a voci delicate ed eteree. Il coro finale parte in sordina per poi ingigantirsi fino all’estremo e sparire nel flusso di suoni e immagini fantasiosi. Lazaretto chiude con Want and Able, un folk semplice ma onesto la cui tematica si collega alla precedente Entitlement.

Attualmente Jack White è membro dei Raconteurs, gruppo indie e garage rock statunitense (audioinkradio.com)

UN DISCO SORPRENDENTE - Lazaretto è uno scrigno che nasconde interessanti sorprese che profumato di magia ed eccentricità. Jack White si è mostrato poliedrico e valoroso in Lazaretto, affrontando con gusto e personalità influenze musicali provenienti da mondi diversi, come il funky e la psichedelia. La forza comunicativa del secondo disco solista di White conferma la presenza di una massiccia dose di estro compositivo che resta insediato nella sua mente dai primi anni Novanta. Follia, tecnica e originalità sono le carte vincenti di Lazaretto,   un disco che non intacca il fascino oscuro dei White Stripes e non ne resta inghiottito ma che continua a seguire una strada personale di White, brillando di luce propria.

Voto: 8

Foto preview: spin.com

Rachele Sorrentino

@rockeleisrock

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