Lavorare nuoce alla salute secondo lo scienziato Andrew Smart

Lavorare fa male alla salute secondo Andrew Smart

Lavorare fa male alla salute secondo Andrew Smart

Meglio non dirlo troppo forte, qualche fannullone potrebbe prendere la notizia troppo seriamente ed approfittarne per godersi qualche giorno di ferie in più, ma sembra proprio che lavorare faccia male, malissimo, alla salute.

IL DOLCE E SALUTARE FAR NULLA - Ad attestare questa sconvolgente affermazione, che un po’ fa gioire chi non troppo ama il proprio mestiere e chi, per natura, è un po’ pigro, è Andrew Smart, ricercatore scientifico, autore del libro Auto-Pilot, the art and science of doing nothing. Il suo scritto, il cui titolo richiama a chiare lettere il dolce far nulla, sostiene ed argomenta i benefici derivanti dal relax, esplicando come questo vuoto occupazionale agevoli il pensiero creativo e l’analisi interiore ed emozionale. Andrew Smart non parla esclusivamente di riposo fisico ma prende ad esempio veri e propri momenti di inattività che ogni persona dovrebbe ritagliarsi periodicamente, come lo stare distesi, rilassati e spensierati, a guardare il soffitto. Questi attimi di pausa dalla vita frenetica posso durare anche mesi, a seconda della necessità dell’individuo, e garantiscono un sollievo fisico e mentale non indifferente, aiutando a sconfiggere paure ed ansie, a combattere la depressione e anche a salvaguardare la funzionalità del cuore.

ATTIMI DI PAUSA DALLA FRENESIA QUOTIDIANA - Lo scienziato sostiene la sua tesi spiegando come in questi momenti di immobilità, il cervello umano metta in moto un vero e proprio pilota automatico, in grado di osservare con attenzione il mondo circostante ed elaborarlo al livello dell’inconscio, sviluppando così la creatività e la genialità; basti pensare, dice lo stesso Smart, a personaggi leggendari come Isaac Newton ed Archimede, colti dal genio proprio in attimi di calma.
Auto-Pilot, the art and science of doing nothing è quindi un inno alla pigrizia, postulato non in senso provocatorio e divertente, ma come vero e proprio ragionamento sulla necessità di trovare del tempo per fermarsi e svuotarsi dalla frenesia quotidiana.

Alessia Telesca

foto: augustusmisano.it

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