La stella di Natale 2013 è una supernova scoperta a Siena

Scoperta dagli astorifili di Siena, la stella di Natale 2013 è una lontana supernova, esplosa centinaia di milioni di anni fa

Un'immagine della supernova (repubblica.it)

Un’immagine della supernova (repubblica.it)

Siena – Una vera stella di Natale quella scovata nei giorni scorsi da un gruppo di astrofili senesi, ma salita alla ribalta con le feste, come a ricordare un antico racconto che molti conoscono.
La stella di Natale 2013 è una supernova, distante centinaia di milioni di anni luce, e si trovava nella galassia NGC 4774, detta anche fagiolo per via della sua forma allungata, dovuta alla collisione con un’altra galassia.

LA SCOPERTA – Secondo quanto raccontato dagli astrofili, la scoperta sarebbe avvenuta il 9 dicembre presso l’Osservatorio provinciale di Montarrenti, vicino a Siena. Quella sera era in corso «una delle sessioni osservative del programma del Moss (Montarrenti Observatory Supernovae Search)», una sorta di caccia alla supernova su grande scala. A guidare il team che ha compiuto la scoperta sono stati quattro astrofili, appassionati di questioni celesti: Simone Leonini, Giacomo Guerrini, Paolo Rosi, Luz Marina Tinjaca Ramirez e Massimo Conti.

L’AFFINAMENTO E LA STELLA – Passato il primo momento di esultanza, è stato necessario confermare la scoperta; per portare a termine questo compito, è stato importante anche il contributo dellosservatorio Inaf di Padova, che ne ha poi dato comunicazione all’Unione astronomica internazionale, denominando la stella SN2013he. Dopo questo battesimo formale, la stampa ha subito ridefinito stella di Natale queste distante supernova.

IL BOTTO – Una supernova è essenzialmente una stella che, giunta al termine della sua fase di combustione normale, nella quale ha bruciato idrogeno ed elio, esplode in un lampo di luce eccezionale. Ovviamente esistono supernove di diverso tipo e SN2013he è una “core collapse”, ovvero una stella che ha espulso i suoi strati esterni e, quindi, è rimasta con il solo nucleo centrale: l’espulsione di miliardi di tonnellate di plasma ha avuto come effetto proprio il lampo di luce e l’incremento della luminosità che sono stati rivelati dagli scienziati.
Come hanno spiegato gli scopritori, in questa fase una stella emette la stessa quantità di energia che altre stelle emettono nel corso della loro intera esistenza; inoltre è proprio in questo concitato processo che si formano gli elementi chimici più pesanti, quelli che compongono i pianeti e le forme di vita.
Una nuova stella di Natale per i racconti del XXI secolo.

Andrea Bosio
@AndreaNickBosio

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