
La pittura metafisica nei quadri di Giorgio Morandi
Fu il pittore italiano delle nature morte con bottiglie. Giorgio Morandi (Bologna, 20 luglio 1890 – Bologna, 18 giugno 1964) è il protagonista del doodle di Google di oggi, in occasione dei 125 anni dalla sua nascita. Considerato tra i più importanti artisti del Novecento, Giorgio Morandi fu sia pittore che incisore, tra i maggiori del secolo.
PITTURA METAFISICA - Inizialmente ispirato da Cézanne e dai futuristi, Morandi nel corso della sua carriera abbraccerà la metafisica degli oggetti comuni, espressione artistica che vuole rappresentare le cose oltre l’apparenza fisica della realtà, superando i sensi. Una visione astratta del mondo che va oltre ciò che la percezione umana riesce a catturare.
Celebri le sue nature morte olio su tela, con oggetti semplici (vasi, bottiglie, ciotole, fiori, paesaggi) dove la luce gioca un ruolo fondamentale. I colori variano dai grigi e dai bruni alle intonazioni di bianchi, pochi colori e linee molto essenziali.
BIOGRAFIA - La passione per l’arte fu chiara sin da bambino e proseguì con gli studi all’Accademia di belle arti di Bologna. Morandi ha vissuto in via Fondazza, con la madre e tre sorelle. Dipinse sempre nella sua stanza fino al 1960, quando ebbe un vero e proprio studio nella casa estiva. Nel 1948 fu premiato alla Biennale di Venezia e a San Paolo del Brasile. Dai primi anni Trenta insegnò anche Incisione all’Accademia di Belle Arti di Bologna. L’artista è sepolto alla Certosa di Bologna, nella tomba di famiglia, insieme alle tre sorelle. Nel 1993 a Bologna gli è stato dedicato il Museo Morandi a palazzo d’Accursio, temporaneamente trasferito presso il MAMbo (Museo d’arte moderna di Bologna).
Redazione