
La Picierno, lo scontrino della spesa da 80 euro e il suicidio del Pd
Pina Picierno a Ballarò sventola uno scontrino con una abbondante spesa da 80 euro. Perché il Pd continua a farsi del male da solo in campagna elettorale?
Dopo l’osceno video Lo smacchiamo, harakiri finale della campagna elettorale 2013 del Pd targato Bersani, il Partito Democratico si è affidato a Pina Picierno per continuare nella serie negativa delle brutte figure sul filo di lana delle urne. All’epoca un vantaggio elettorale inenarrabile sul Pdl venne sciupato con un mese conclusivo di comunicazione tutt’altro che efficace, soprattutto se messa al confronto con l’exploit di Berlusconi uscito a testa elettorale altissima dalla tana dei leoni Santoro-Travaglio e i primi albori del web-populismo di Beppe Grillo. Questa volta la credibilità del Pd è nelle mani – e nelle tasche – della capolista alla Circoscrizione meridionale per le Europee 2014 Pina Picierno. Che ha preso a cuore la battaglia sugli 80 euro, tanto da farne uno stendardo elettorale sottoforma di scontrino.
IL PD E LA COMUNICAZIONE “STRABICA” - Il problema è che la Picierno, ed il Pd a ruota, stanno portando avanti una iniziativa di politica interna come fulcro attorno al quale ruota tutta la campagna elettorale per le Europee. Qualcuno è a conoscenza del programma europeo del Partito Democratico? A parte il primo mezzo autogol comunicativo, con quell’Italia che vince battendo il rigore che evoca la non positivissima tradizione calcistica italiana (Berlino 2006 a parte), bisogna andare a scavare tra i file da scaricare – non propriamente in evidenza e non raggiungibili dall’header della homepage – sul sito del Partito democratico per schiarirsi un po’ le idee. Non che l’ipersemplificazione contraddittoria del Movimento 5 Stelle sia migliore (punto 1, referendum per eventuale uscita dall’euro, punto 3 richiesta di eurobond la cui fruizione implica la permanenza tra i Paesi dell’area euro), ma almeno è più diretta.
Il decentramento dal programma delle Europee è però una costante, considerato che in Italia le elezioni per i rappresentanti all’europarlamento sono “strabiche“: se da un lato si vota per eleggere i propri rappresentanti al Parlamento europeo, dall’altro la scelta – e spesso la campagna elettorale – viene improntata più in ottica locale, per premiare o punire la politica territoriale e nazionale dei partiti. Una sorta di referendum della legislatura vigente su base europea. È per questo che il Pd e la Picierno continuano a battere sul discorso degli 80 euro per i lavori dipendenti con reddito lordo annuo inferiore ai 24mila euro (e non solo). Ma lo stanno facendo nel modo più sbagliato possibile.
LO SCONTRINO DELLA PICIERNO - La Picierno ieri sera a Ballarò ha sfoderato uno scontrino chilometrico con il contenuto della sua spesa fatta in una mattinata. Questo ciò che la deputata del Pd ha acquistato, nella lettura pubblica dello scontrino effettuata dal conduttore Giovanni Floris
3 litri di latte, 5 baguette, filetti di acciughe, fettine scelte, macinato, bocconcini, insalata lattughino, saccottino alla fragola, tortellini, vasetto Nutella, biscotti di varie marche, 8 pacchi di spaghetti, cannelloni rigati, rigatoni, 6 uova, pennoni, gamberoni, carote, salmone, wurstel, panini per hot dog, hamburger, pollo, 2 confezioni di spinacine, bevande rosse, zucchine sfuse, stracchino, pomodoro, tarallucci. Totale 80.02 euro
Una spesa di tutto rispetto indubbiamente. Ed è chiaramente giocoforza della concorrenza trasfigurare l’affermazione della Picierno “ci faccio la spesa per due settimane” in un “una famiglia ci mangia per due settimane“, cosa che la Picierno non ha mai detto. Ma perché intestardirsi berlusconianamente su cosa ci si può fare con 80 euro?
ELETTORATO DIFFERENTE, RISPOSTA DIFFERENTE - Sicuramente 80 euro in più al mese, almeno fino a fine anno e con la relativa copertura economica ben argomentata da Renzi, non sono un’elemosina per molte famiglie. Di certo non sono la soluzione alla crisi e malissimo fa il Pd a sbandierare gli 80 euro e lo scontrino della Picierno come la vera svolta buona. Il colpo ad effetto in campagna elettorale è una consuetudine che la politica made in Berlusconi ha assurto al rango di tappa obbligata. Ma se la “sparata” elettorale, più o meno fondata, è un amo a cui può abboccare un elettorato meno esigente come è stato in passato quello del centrodestra, difficilmente l’elettorato di centrosinistra o area Pd – già frazionato e particolareggiato di suo – si lascia incantare da una forzatura populista.

La copertina del Fatto Quotidiano il giorno dopo la prima conferenza stampa di renzi (giornalettismo.com)
Ed è qui che il Pd rischia ancora una volta di cedere consensi sul filo di lana. Con 80 euro ci sono probabilmente studenti che la spesa la fanno per un mese e madri di famiglia che sono già ben consapevoli del valore della cifra. Il ruolo del Pd non è quello di sbattere in faccia agli italiani la povertà e presentare gli 80 euro come il più grande risultato ottenuto dal neonato governo Renzi. E la Picierno non è adatta a recitare il ruolo di desperate housewife all’italiana, occupando una poltrona di prestigio a Montecitorio. La percezione che l’elettorato ha di lei non sarà mai quella di una madre di famiglia da cui imparare a fare la spesa. Brandire uno scontrino con una spesa chilometrica non è la soluzione. Quella di Renzi è una piccola boccata d’ossigeno, ma se la si respira tutti i giorni a pieni polmoni si esaurisce in fretta. Attraverso le promesse di imbonitori che millantavano milioni di posti del lavoro o tagli dell’Imu gli italiani ci sono già passati. E hanno visto cosa è successo dopo. Il Pd non può giocarsi tutta la credibilità sventolando uno scontrino sotto il naso degli italiani.
Francesco Guarino
@fraguarino