
La Lav denuncia l’immorale sterminio della stagione di caccia
Sta per concludersi la stagione della caccia, prevista ufficialmente per la fine del mese di gennaio. I numeri di quest’anno sono spaventosi ed in constante crescita; a testimoniarlo è stata la Lav (Lega anti vivisezione), una delle più grandi associazioni italiane che si occupa della salvaguardia e della tutela degli animali indifesi.
IL BILANCIO DELLA STAGIONE DI CACCIA - La Lega ha definito il bilancio della stagione come «un’assurda carneficina», che ha coinvolto un considerevole numero di animali e ben 56 persone, tra cui quattro morti e 16 feriti tra i non cacciatori, colpiti con le armi da fuoco di questi. Oltre alla denuncia di questa pratica immorale ed assurda, la Lav pone l’attenzione sulle continue violazioni di legge da parte dei cacciatori, che rendono la tutela degli animali un compito sempre più complesso e difficile. Il periodo di caccia si chiude ufficialmente il 31 gennaio ma, nonostante questo, gli animali continuano ad essere vittime indifese di uomini che praticano le loro attività indisturbati, continuando ad uccidere cuccioli ed intere famiglie di volpi, caprioli, nutrie, uccelli e altre diverse specie selvatiche. Noncuranti delle normative, i cacciatori spesso si cimentano in tipologie di caccia non consentite e non rispettano le delimitazioni e le distanze imposte da strade, uffici e centri abitati; molti sono sprovvisti degli specifici documenti e rivolgono la loro crudele attenzione anche nei confronti di fauna definita non cacciabile. È lo stesso Corpo forestale ad attestarne le violazioni contando, nell’arco del biennio 2010-2012, circa 1.567 denunce, 12 arresti e oltre 2246 reati commessi.
UN’ATTIVITÁ IGNOBILE E IMMORALE - La Lega anti vivisezione, inoltre, continua a rendere noto, con un’estenuante e necessaria battaglia, l’ignobiltà della caccia, mostrando come questa sia un grave danno per l’intero ambiente perché potrebbe certamente causare l’estinzione di alcune specie di animali, oltre ad un’ingiusta ed immotivata sofferenza per gli stessi.
Alessia Telesca
foto: lasubida.it
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