
La fiera dei separati
Il 7 e l’8 Novembre si terrà a Parigi il “Salone del divorzio, della separazione e della vedovanza”
di Adriano Ferrarato
Un’istituzione in crisi permanente. Così Franco Ferrarotti definisce, nel suo libro “Manuale di Sociologia” , il matrimonio. Il sociologo afferma nel suo testo come sposarsi significa uccidere il sentimento di amore tra due persone, perché esso va a trasformarsi e ad ingabbiarsi all’interno della logica della sopravvivenza e della procreazione. Finisce l’amore e subentra l’economia della famiglia e delle spese per mantenerla.
Non sappiamo se gli organizzatori del “Salon du divorce, de la sèparation ed du veuvage”, (letteralmente tradotto: salone del Divorzio, della Separazione e della vedovanza ) che si terrà a Parigi sabato 7 e domenica 8 Novembre, avessero in mente questa concezione quando hanno hanno avuto l’idea. Una proposta che era già stata inoltre realizzata in maniera del tutto simile a Vienna due anni fa e che torna quindi in auge in una delle capitali europee dei divorzi: in Francia una coppia su due infatti si separa.
In alternativa quindi alle agenzie matrimoniali, sia su internet che dal vivo, arriva quindi una originale idea figlia dei nostri tempi incerti e degli amori fugaci e sempre più difficilmente duraturi. Non più quindi ricerca del partner più adatto ai nostri interessi o alla donna o all’ uomo dei nostri sogni.
Il salone ospiterà infatti in questi due giorni esperti, assistenti, avvocati, psicologi che saranno a disposizione dei visitatori per fornire loro qualunque tipo di assistenza o consulenza. Da come gestire psicologicamente un matrimonio fallito alle spese burocratiche per le pratiche della separazione, dalla scoperta di un tradimento ai primi passi ad una nuova vita senza il proprio partner. E anche consigli per gestire il rapporto con i figli in questi momenti così difficili. Non mancheranno nemmeno gli aspetti più tristi del matrimonio, come la morte di un coniuge e il sostegno alla vedovanza.
Il tutto con lo scopo di aiutare gli utenti a ricominciare, secondo il motto proprio di questo salone: “Nouveau Depart”, una nuova partenza. Un modo di dare risposte a tutti gli interrogativi che nascono quando ci si ritrova improvvisamente senza la propria metà e non si sa che cosa fare.
Certo, è un peccato pensare che esiste anche un mercato dell’amor perduto, creatura dell’epoca commerciale in cui viviamo. Non è un caso che abituati al culto della bellezza e della frivolezza di alcuni modelli televisivi anche in Italia le medie dei divorzi si stanno alzando e continuano a salire con prepotenza. Andando avanti di questo passo avremo buone probabilità che il prossimo Salone verrà organizzato proprio qua nel nostro Paese.