
L’Italia vista dall’estero: ecco come parla di noi il resto del mondo
L’Italia che sprofonda e fa vergogna. Ma gli italiani chi sono veramente?
di Claudia Landolfi
“Italia: spaghetti, mafia e mandolino!”. Con le sue molteplici varianti la celebre frase è entrata ormai da tempo a far parte dell’immaginario collettivo che descrive il nostro paese. Il ritornello, un po’ leggenda, un po’ romanzo, è sicuramente retaggio di quell’Italia del primo e secondo novecento che si imbarcava nelle lunghe traversate delle immigrazioni verso le terre americane. Su quella scia il cinema ha dato vita a grandi capolavori. Tra i più famosi ricordiamo Scarface ed il Padrino.
Ma chi è oggi l’Italia all’occhio dello straniero? Com’è evoluta la sua immagine, e da dove nascono i nuovi stereotipi?
Possiamo dire che nonostante i molteplici scandali che hanno ultimamente riempito i giornali di tutto il mondo ed accesso le tv come fossimo di fronte ad una novella rosa, l’Italia conserva ancora la fama del “Bel Paese”. Il buon cibo, le belle donne e uomini affascinanti. La moda raffinata, e le grandi piazze che dell’Italia fanno un museo a cielo aperto. Il Cavallino Ferrari e gli scorci introvabili in una stradina di centro storico. Ancora affascina il nostro paese. Ma attenzione! Siamo sempre più lontani dalla “Dolce vita” descritta da Fellini, dalla favola delle “Vacanze romane” e i nostri gondolieri non fanno più leggenda come ci raccontava Alberto Sordi nel film di Dino Risi, “Venezia, la luna e tu”.
D’acqua sotto i ponti n’è passata sin troppa ed oggi, che dobbiamo imparare a fare i conti con una realtà ben più grande, quella della dimensione europea, le critiche a nostro riguardo fioccano più delle belle parole.
Nelle testate dei giornali stranieri saltano fuori articoli che poco lusingano chi vive questo paese. Come una cascata piovono giudizi che formano un collage decisamente vergognoso.
“Silvio Berlusconi: lo specchio dell’Italia” - Il capo del governo Berlusconi si comporta come un sovrano assoluto e danneggia l’immagine del paese. Il popolo lo elegge comunque – una schizofrenia che si può chiarire.[…] gli italiani continua a votare per Berlusconi […] Fuori dall’Italia si risponde a questa domanda un po’ perplessi e un po’ divertiti. Gli italiani sono proprio così - (Sueddeutsche Zeitung, ottobre 2009, Germania).
“Populismo tendente al fascismo” - Perché il resto del mondo dovrebbe interessarsi al modo in cui è governata l’Italia se nemmeno gli italiani lo fanno? Perché l’Italia fa parte dell’UE […] Silvio Berlusconi, il gigante del mondo degli affari che è diventato politico, per quanto riguarda la teoria professa forse i principi europei, ma nella pratica fatica parecchio a farlo – (Dagens Nyheter, settembre 2009, Svezia).
“Contro gli immigrati illegali l’Italia flirta col fascismo” (O Estado de São Paulo, 12 settembre 2009, Brasile)
Il “Bel Paese” si sta trasformando così nel paese della vergogna. Ciò che un tempo era considerato come un fenomeno dovuto ad una realtà ancora troppo provinciale, si sta ora pian piano tramutando nella conseguenza della inciviltà e dell’ignoranza. Le note positive perdono il loro sapore e sbiadiscono quando vengono confrontate con le news che escono dal nostro paese. Il “popolare” non fa più sorriso, ma irrita l’Italiano sempre troppo arretrato rispetto ad una Europa del nord.
Ma come non è oro tutto ciò che luccica, sarà forse vero anche il contrario? È allora lecito da parte nostra imparare a mediare i termini con cui veniamo vestiti, tendere le orecchie e aguzzare la mente per poter distinguere il gioco mediatico che orchestra i romanzi della grande informazione di massa.
Oggi, dove il reality ha rimpiazzato la poesia del cinema, ci pensano i nostri media a colorire la realtà. Il mondo malato voyeurismo e colpito in blocco dalla sindrome della “De Filippi” punta solo nello scandalo e nel pettegolezzo. Chiaramente in Italia non mancano spunti dai quali attingere, ma la maniera totalizzante con cui vengono affrontate certe tematiche, anche se conveniente nei giochi di politica, non aiuta certo a risollevare l’immagine del paese.
L’Italia ha bisogno di una grande opera di pulizia, nei modelli che fornisce e nelle istituzioni che la rappresentano, ma in questa situazione l’informazione, che rincorre lo scandalo piuttosto che articolare i suoi contenuti, perde ogni valore.
Dove possiamo lasciar cadere allora l’ago della bilancia? Probabilmente nel mezzo, ancora una volta tra finzione e realtà. Un reality di cattivo gusto, magistralmente giostrato dalle luci fuori scena. Macchine e operatori scelgono di mettere in risalto e dare colore agli scorci più accattivanti, dove il pubblico si vuol mandare e dove si vuol far ricadere l’occhio. Forse non sempre il fine giustifica i mezzi e a rincarare tanto le dosi ci perdiamo un po’ tutti.
Non credo che gli italiani manchino di giudizio a tal punto da non poter prendere da soli coscienza della realtà che li circonda, anche senza l’insistenza dell’opera mediatica che veicola la realtà puntando i riflettori dove lo scandalo diventa convenienza.
Si estende su di Lui l’ombra della fine di Mussolini, che tutti prima inneggiavano perchè impauriti, e a cui poi tutti hanno voltato le spalle!Il cittadino Silvio Berlusconi è stato eletto deputato e non presidente del consiglio dei ministri: in questo incarico è stato posto per iniziativa del parlamento e del presidente della repubblica. La presenza del Suo cognome nel simbolo elettorale ha rilievo propagandistico – pubblicitario, aspetto questo finora non rilevante istituzionalmente. Queste poche righe per dire che l’onorevole Berlusconi potrebbe essere sostituito alla guida del governo da altra persona della sua stessa maggioranza. Chi governa legittimamente sulla base del voto, del 45% dei votanti, non puo’ pretendere di comandare su quella maggioranza del paese che non lo ha votato: deve governare, governare significa rispettare delle regole, il parlamento il paese, e’ diverso il governare dal comandare. E come direbbero a Napoli: Cà nisciuno é fesso!!!!