L’arte italiana oltre il fascismo

Firenze – Ha aperto i battenti ieri a Palazzo Strozzi Anni Trenta. Arti in Italia oltre il fascismo. Dai capolavori di Sironi, Martini, Fontana, Guttuso, fino al design, un periodo visto nel suo lato più innovativo e vitale. Attraverso 96 dipinti, 17 sculture, 20 oggetti di design, la mostra narra un periodo cruciale che segna, negli anni del regime fascista, una situazione artistica di estrema vivacità e propositività: sullo sfondo, il primo sviluppo anche nel nostro Paese della comunicazione di massa, con i manifesti, la radio, il cinema e i primi rotocalchi, che dalle “belle arti” raccolgono una quantità di idee e immagini trasmettendole al grande pubblico.

La rassegna racconta un’epoca che ha profondamente cambiato la storia italiana. Gli Anni Trenta sono anche il periodo culminante di una modernizzazione che segna una svolta negli stili di vita, con l’affermazione di un’idea ancora attuale di uomo moderno, dinamico, al passo coi tempi.

Curata da Antonello Negri con Silvia Bignami, Paolo Rusconi, Giorgio Zanchetti e Susanna Ragionieri per la sezione Firenze, la mostra, partendo dalla prospettiva critica di chi scriveva negli Anni Trenta, fa riferimento all’idea di un’arte italiana caratterizzata dalle specificità di alcune “scuole” (Milano, Firenze, Roma, Torino, Trieste), in dialogo tra loro ma anche in rapporto con centri internazionali come Parigi e Berlino.

Si comincia con gli scambi della cultura artistica italiana con Parigi in primo luogo, raccontati attraverso casi emblematici: naturalmente lavori degli Italiens de Paris, ma anche quadri e sculture che aggiornano lo storico dialogo Italia-Germania. Tra essi il Complesso onirico di Vinicio Paladini, il quale restituisce esemplarmente l’idea della circolazione europea dei modelli, tra il modernismo tedesco alla Bauhaus e il surrealismo di impronta francese. L’arte pubblica, una delle grandi questioni degli anni Trenta nelle sue declinazioni della pittura murale e della decorazione plastica per edifici, viene documentata nella mostra fiorentina da lavori preparatori di: Carrà, Funi, Martini, Severini, Sironi.

Vinicio Paladini, Complesso onirico

Nel tema conclusivo di questa parte del percorso si riaffaccia una sorta di parallelismo tra Italia e Germania. Il raffronto di un capolavoro di arte nazista come I quattro elementi di Adolf Ziegler – mai esposto in Italia, ma famosissimo nella Germania d’allora – con acquarelli dei “degenerati” Groz e Dix, fa emergere il violento scontro ideologico tra fascismo e antifascismo che ha segnato l’epoca, annunciando sinistramente la guerra: nell’Italia delle leggi razziali del 1938.

Come non ricordare negli anni Trenta fondamentali studi e mostre di arte antica tra cui l’Esposizione della pittura ferrarese del Rinascimento a Palazzo dei Diamanti nel 1933. Proprio nel 1933 fu celebrato il quarto centenario della morte di Ludovico Ariosto e per quell’occasione la città di Ferrara realizzò un articolato e ricco programma di iniziative tra cui spiccava la grande mostra estense. Che però non godette dei tempi necessari per approfondimenti e ricerche, come richiesto a gran voce da Adolfo Venturi, autore di saggi sulla pittura ferrarese del XV e XVI secolo.

Il regime fascista – da poco affermato – volle infatti utilizzare le iniziative in programma per le celebrazioni come manifesto per presentare l’interesse verso la cultura e la tradizione del loro governo.

L’esposizione dà risalto particolare alle novità di linguaggio portate dalle giovani generazioni, privilegiando le opere che ebbero visibilità nelle esposizioni e influirono sul dibattito artistico; saranno altresì in mostra alcuni pezzi raramente visti, se non pressoché inediti.

Anni Trenta, dunque, come laboratorio complicato e vitale, dove, durante il fascismo, si combatté una battaglia artistica che vide schierati tutti gli stili e tutte le tendenze: dal classicismo al futurismo, dall’espressionismo all’astrattismo, dall’arte monumentale alla pittura da salotto.

Anni Trenta. Arti in Italia oltre il fascismo è un’opportunità per dimostrare come Palazzo Strozzi sia fortemente legato alla storia del Paese e della città ma è anche l’espressione perfetta che qui il visitatore non è passivo, è attivo e anche interattivo. Attraverso una serie di attività appositamente ideate, infatti, il visitatore potrà esplorare alcuni dei temi chiave della mostra quali la comunicazione di massa (la Sala Radio, la Sala Lettura), il design industriale (la Sala del Design), la creatività artistica (Touchtable) in modo coinvolgente e stimolante. Come per ogni esposizione è previsto un ampio programma educativo che includerà attività che si svolgeranno nel Palazzo, eventi che coinvolgeranno la città e il territorio, e una serie di pubblicazioni collegate alla mostra.

Anni Trenta. Arti in Italia oltre il fascismo

Firenze, Palazzo Strozzi, P.zza Strozzi

22 settembre 2012 – 27 gennaio 2013
Tutti i giorni 9.00-20.00, giovedì 9.00-23.00

Costo del biglietto: euro 10,00; ridotto euro 8.50, euro 8.00, euro 7.50; scuole euro 4.00
Informazioni: 055 2645155

Natalia Radicchio

Foto via www.artelabonline.com

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Una risposta a L’arte italiana oltre il fascismo

  1. avatar
    Erica 26/09/2012 a 22:16

    COme sarebbe bello poter dedicare tempo a queste bellissime mostre!!!!
    Che stress

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