
Iva e non solo, scatta ‘fotografa il prezzo’
L’aumento dell’Iva al 22% – che duri o meno – comporta un teorico rincaro di molti generi di consumo, già visibile in alcuni prezzi esposti al pubblico. Un effetto subitaneo, dovuto all’imposta che già da oggi si computa sulla nuova aliquota. Come accade spesso nel nostro paese, però, c’è chi si sta approfittando di questa novità, lucrando su una situazione economica già non rosea. Nasce così una sorta di “osservatorio” per tenere a bada questi rincari.
Adusbef e Federconsumatori, guidate rispettivamente da Elio Lannutti e Rosario Trefiletti hanno invece comunicato che stanno «ricevendo segnalazioni a raffica da parte di cittadini relativamente ad aumenti anomali dei prezzi a seguito dell’incremento dell’Iva. Se da un lato, infatti, alcune catene ed esercenti si sono impegnati, anche pubblicamente, a contenere gli effetti dell’aumento al 22%, dall’altro lato vi sono molti commercianti pronti a lucrare a spese dei cittadini».
La campagna “Fotografa il prezzo” nasce proprio da questi comportamenti scorretti: «invitiamo tutti i cittadini a fare la foto dei prezzi più assurdi applicati all’indomani dell’aumento Iva – è la proposta delle associazioni dei consumatori – specificando il negozio presso il quale tale prezzo è applicato e, qualora fosse disponibile, facendo il confronto con il prezzo applicato in precedenza». I coordinatori spiegano poi che «caricheremo le foto dei prezzi o degli scontrini più assurdi su un’apposita gallery (sia sui nostri siti internet che sui social network) e redigeremo un elenco dei cattivi venditori per mettere in guardia i cittadini da tutti i commercianti che tentano di fare i furbi».
Alcune grandi catene, inoltre, hanno annunciato che non scaricheranno sui consumatori questo ultimo rincaro: si tratta, per esempio, di Ikea ed Esselunga, che in questi ultimi giorni hanno comunicato la decisione di non ritoccare i prezzi. Per Lars Petersson, amministratore delegato di Ikea in Italia, «si tratta di un impegno notevole che ricambia, nei fatti, la fiducia che quotidianamente un gran numero di persone dimostrano visitando i nostri negozi». Per Esselunga, la strategia è la medesima del 2011, quando non andò a toccare i prezzi nonostante l’incremento dell’Iva al 21%.
Andrea Bosio
@AndreaNickBosio