
Iran. Vignette su Israele: Netanyahu come un nazista
Gerusalemme – Gara iraniana di caricature sulla Shoah. Accade a Teheran e l’esposizione sta sollevando un mare di polemiche di caratura internazionale tra il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, il comitato organizzativo Arti visive della Rivoluzione e della Santa Difesa iraniano e gli Stati Uniti.
VIGNETTE PERMESSE – L’oggetto del contendere non è la gara di vignette in mostra, ma il peso politico con cui l’Iran ha nuovamente caricato i disegni esposti i quali ironizzano sulla deportazione degli ebrei con un particolare interesse per la figura di Netanyahu rappresentato come un novello Hitler. Il resto lo racconta l’Ansa.it
La mostra è stata aperta in concomitanza con le celebrazioni per la proclamazione dello Stato di Israele nonché la commemorazione della Nakba palestinese, il cosiddetto ‘esodo’ musulmano. Il caso diplomatico è esploso.
Secondo Netanyahu, «l’Iran nega la Shoah, la ridicolizza e ne prepara una nuova». Dichiarazioni che si sono sommate a quelle dei responsabili dell’organizzazione Arti visive della Rivoluzione i quali si sono sbrigati a mettere in chiaro gli obiettivi della gara: non si tratterebbe di ridicolizzare l’Olocausto – affermano da Arti visive -, ma denunciare la strumentalizzazione che gli israeliani ne avrebbero fatto per giustificare una nuova politica nazista ai danni dei palestinesi.
FRANCIA ANTI ISRAELE – L’ideologia iraniano-palestinese pare trovare molti sostenitori anche in Occidente tanto che la mostra accoglie circa 700 vignette arrivate da 50 Paesi tra cui spicca la Francia la quale si è proposta come promotrice del parallelismo Israele-nazismo. O meglio del parallelismo ‘entità sionista’, come i palestinesi definiscono Israele, e il regime nazista.
Ed è ancora Netanyahu che ha precisato davanti al consiglio dei ministri di aver discusso con il segretario Usa John Kerry della vicenda in corso in Iran e del «problema» in corso con il paese: «Non è solo la sua politica sovversiva ed aggressiva nella regione, ma sono i valori su cui essa si basa», ha continuato il primo ministro israeliano, valori che negano o sviliscono la Shoah.
Tuttavia, per Netanyahu, ancora più grave è il ruolo della Francia da cui si è personalmente dissociato in occasione di un incontro con il ministro degli esteri Jean-Marc Ayrault. Secondo Netanyahu, Parigi non favorisce il dialogo tra Israele e i palestinesi attraverso negoziati diretti. Al contrario concede ai palestinesi «una scappatoia per evitare la radice del conflitto che è il riconoscimento di Israele come stato nazionale del popolo ebraico». Parole che su pianta internazionale hanno il peso di un macigno e rappresentano un’ulteriore allontanamento tra le due potenze.
Un’azione iniziata in modo esplicito quando la Francia votò a favore di una mozione dell’Unesco per il non diretto riconoscimento del Monte del Tempio a Gerusalemme con l’ebraismo. Un luogo invece riconosciuto senza difficoltà dalla comunità internazionale come Spianata delle moschee.
Attualmente il ministro Ayrault è a Ramallah in visita da Abu Mazen, sostenitore del voto francese.
Chantal Cresta
Foto || siviaggia.it
Punto sul vivo, Netanyahu fà le pulci all’Iran sparando menzogne proprio da vignetta satirica, ricattando e minacciando il mondo intero paventando la nuova Shoah!
L’Iran nega un bel niente con le vignette, piuttosto evidenzia come la Shoah viene strumentalizzata da Netanyahu per continuare a fare i propri comodi in un Territorio che non è il suo nè dello stato sionista, massacrando, inprigionando e derubando il Popolo Palestinese, comportandosi peggio del peggio del nazismo!!!