
Il Sud Italia a rischio “clima africano”. L’allarme di ENEA
L’Italia rischia il clima africano secondo, Andrea Alessandri, ricercatore dell’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), che ha pubblicato un interessante articolo dal titolo Evidenze solide dell’espansione e del ritiro del clima Mediterraneo nel 21esimo secolo sul Nature Scientific Reports, in analizza le variazioni climatiche europee e mondiali, lanciando un particolare allarme per le zone del Sud del Paese.
CLIMA AFRICANO, UN RISCHIO PER IL SUD ITALIA - Infatti, secondo le indagini svolte dal ricercatore, il Sud Italia sta correndo seriamente il rischio di diventare una regione dal clima africano, dalle temperature molto simili a quelle del Nord Africa: tale importante variazione, potrebbe impattare gravemente sul territorio italiano, poiché porterebbe ad una considerevole riduzione dell’acqua, con conseguenze dannose per l’agricoltura; inoltre, si potrebbero registrare, con alta probabilità, conseguenze negative anche per la salute degli abitanti.
LA RICERCA E I PAESI A RISCHIO - La ricerca è stata effettuata, spiega Alessandri, «grazie all’utilizzo delle più aggiornate proiezioni climatiche effettuate con i modelli numerici che sono in grado di ‘accoppiare’ le simulazioni atmosferiche con quelle degli oceani» e si è mostrato come la trasformazione climatica attualmente in atto potrebbe portare toccare, in un arco di tempo relativamente breve, una vasta area del Pianeta attualmente interessata dal clima mediterraneo: le aree a rischio clima africane sarebbero quelle dell’Europa Meridionale e, in particolare, la Spagna del Sud, la Turchia, la Grecia e il Sud Italia.
DANNI ALL’INDUSTRIA E ALL’AGRICOLTURA - In questi paesi, dove già si registra una notevole diminuzione delle piogge durante le stagioni estive ed invernali, si corre il rischio di un progressivo e crescente inaridimento del terreno, con conseguenze sull’agricoltura, sull’industria dipendente dalla disponibilità di acqua e, non da ultimo, si rischia un grave impatto all’ecosistema generale.
Andrea Alessandri spiega che questo cambiamento verso un clima africano potrebbe avere risvolti negativi per lo sviluppo economico e industriale e, quindi, sulla qualità generale della vita, in particolar modo nelle zone con alta densità di abitazione. Inoltre nelle aree mediterranee nordiche, dove invece si registra un incremento delle precipitazioni invernali al cospetto di estati più secche, si registra un aumento della vulnerabilità a eventi disastrosi come allagamenti e alluvioni, accompagnati da rischi di incendi e di siccità dei mesi di caldo.
IL CLIMA MEDITERRANEO SI SPOSTA AL NORD - Nelle zone nordiche del Pianeta, invece, come ad esempio nelle regioni Scandinave, il clima potrebbe diventare più mite ed avvicinarsi a quello del Mediterraneo, più simile a quello attuale italiano.
Alessia Telesca
foto: ecologia.guidone.it; napolitoday.it