
Il Papa in Sardegna – L’evento in diretta da Cagliari
Cagliari – In questa domenica di fine settembre, il capoluogo sardo è in fibrillazione. Papa Francesco infatti, arriverà nell’isola e la sua visita sarà concentrata proprio a Cagliari. Un appuntamento tanto atteso, e che coinvolgerà il Pontefice per dieci lunghe ore. Sono previsti numerosi incontri: i più attesi sono quelli con il mondo del lavoro, i malati, carcerati e giovani.
Fin dalle prime ore del mattino, Cagliari è stata invasa da numerosi pellegrini. I pullman dei fedeli sono partiti all’alba da tutti i centri cittadini. Purtroppo è stato registrato un incidente lungo la S.S. 131, all’altezza di Monastir, anche se non sembrano esserci state conseguenze per chi si trovava a bordo. Intanto, una folla colorata anima le strade della città. Ci sono tante famiglie accompagnate anche da bambini molto piccoli, tutti in piedi dall’alba solo per poter seguire in prima persona l’evento, e magari riuscire a rubare tra la folla una carezza del Pontefice.
L’EVENTO IN DIRETTA DA CAGLIARI
8.22 Il Papa atterra all’aeroporto di Cagliari – Elmas. Sul posto è presente Massimo Zedda, attuale sindaco di Cagliari, altre autorità locali, i rappresentanti della Chiesa sarda e il ministro Anna Maria Cancellieri, in rappresentanza del Governo Letta.
8.30 Papa Francesco sale a bordo di una Ford Focus e si dirige alla volta di Cagliari. Tanti curiosi accorsi all’aeroporto militare di Elmas lo salutano e lo acclamano, già desiderosi di uno dei fuori programma cui il Pontefice è ormai solito. Aria di festa intanto nel Largo Carlo Felice: nel cuore di Cagliari tantissime persone attendono l’arrivo del Pontefice.
8.54 Dopo aver attraversato alcune strade della città, Papa Bergoglio giunge tra i fedeli a bordo della sua “papamobile”. Un lungo applauso lo saluta non appena scende dalla macchina e si dirige verso il palco allestito per il primo incontro della giornata.
9.02 Il mondo del lavoro rende omaggio al Pontefice, e a lui rivolge il suo appello disperato. Il primo a salire sul palco è Francesco Mattana, lavoratore della società Sardinia Green Island. Nelle sue parole tutta la disperazione di chi ha perduto il posto di lavoro, fonte di sostentamento della propria famiglia. È poi il turno dell’imprenditrice Maria Grazia Patrizi, presidente della cooperativa “Primavera 83” e di Luciano Useli Bacchitta, in rappresentanza del mondo agropastorale, uno dei più colpiti dalla grave crisi economica che affligge l’Italia intera, ma che sembra colpire senza pietà la Sardegna.
9.12 È ora il turno di Papa Francesco. Da subito coglie l’occasione per esprimere tutta la solidarietà ai lavoratori che faticano a sopravvivere. Il Pontefice dice di conoscere bene la situazione, per averne avuto esperienza diretta in Argentina. Egli confessa infatti che il suo stesso padre si era trasferito nel Paese alla “ricerca dell’America”, per cercare di contrastare una condizione di forte precarietà, esistente già prima della sua nascita. Nelle parole emerge la forte personalità di questo uomo di Chiesa, una figura sempre vicina agli ultimi, e che come lui stesso afferma non si vuole limitare a esserne un semplice impiegato.
Poi il ricordo della sua recente visita a Lampedusa, un’isola con tanti punti in comune con la Sardegna. Una terra di sofferenza, in cui sbarcano molte persone che pur rischiando la vita, cercano una svolta. Lì il Papa ha toccato con mano il mondo dei rifugiati, e non può non elogiare il grande ruolo di Lampedusa. Un’isola che seppure piccola riesce a offrire agli ultimi tutta la propria solidarietà e a loro tende costantemente una mano. Anche in Sardegna c’è la stessa sofferenza ad avviso di Papa Bergoglio. Un dolore dato dalla mancanza di lavoro che spinge le persone a sentirsi senza dignità. La grave situazione di disagio coinvolge la Sardegna come il resto del mondo, il tutto nel nome del denaro, l’idolo denaro, così come lo definisce lo stesso Pontefice.
Tra i più colpiti, gli anziani, così come i giovani che non trovano lavoro. Oggi nel Paese ci sono addirittura due generazioni di giovani che non riescono a trovare un’occupazione. «È difficile avere dignità senza lavorare – afferma senza timore - Dove manca il lavoro, manca la dignità!». Un discorso improvvisato: pur avendo infatti un testo già pronto, il Papa ha preferito seguire le proprie emozioni. «Mi è venuto da parlarvi dal cuore», si giustifica. E poi conclude con: «Non lasciatevi rubare la speranza!». Una profonda commozione intanto pervade i fedeli.
9.49 Il Papa si dirige verso il Santuario della Madonna di Bonaria, simbolo della città e anello di congiunzione con Buenos Aires, città che gli ha dato i natali. Qui ad attenderlo ci sono altri pellegrini, il sindaco di Cagliari e il presidente Ugo Cappellacci. «Significativo il fatto che abbia visitato prima Lampedusa e la Sardegna – dichiara Cappellacci – . L’auspicio che giunge al mondo dalla Sardegna unita in preghiera con lei, è quello anzitutto di essere testimoni di pace nella comunione rinnovata tra le genti di diversi Paesi». Poi la consegna delle tipiche scarpe dei pastori sardi.
«Spetta a me, il più giovane sindaco che la città di Cagliari abbia mai espresso – dichiara invece Zedda – porgerle il saluto affettuoso ed il caldo benvenuto dell’intera comunità cagliaritana. Ciò che sento di esprimere e di trasmettere è l’abbraccio ideale dell’intera città: abbraccio che si diffonde da questo così come dagli altri antichi e nuovi quartieri, uniti dalla comune venerazione della Altissima Patrona della Sardegna».
10.20 Segue il saluto ai malati presenti al Santuario di Bonaria e la celebrazione della Santa Messa.
12.08 Una cerimonia molto toccante. Al termine dopo aver augurato a tutti una buona domenica, il Papa si avvicina ancora ai fedeli e saluta malati e disabili.
12.30 Di nuovo a bordo della Ford Focus, Papa Francesco si trasferisce al Pontificio Seminario Regionale: qui pranzerà con i Vescovi della Sardegna.
15.15 Con un po’ di ritardo rispetto al programma prestabilito, il Pontefice raggiunge la Cattedrale. Qui è previsto un incontro con i poveri e i detenuti del carcere cagliaritano di Buoncammino e di quello minorile di Quartucciu. «Io qui mi sento a casa», confessa il vescovo di Roma. Poi loda l’opera di continua assistenza e solidarietà di coloro che si schierano sempre dalla parte degli esclusi. Conclude il suo intervento con l’invito a non perdere mai la speranza, sentimento che deve essere sostenuto ancora da coloro che nella società ricoprono ruoli politici. Il riferimento alle istituzioni è chiaro.
15.40 Si conclude l’incontro, e Papa Francesco si avvia verso la Pontifica Facoltà Teologica della Sardegna: ad attenderlo il mondo della cultura. Qui si susseguono gli interventi di Padre Maurizio Teani, e dei Rettori dell’Università di Cagliari e Sassari, i professori Giovanni Melis e Attilio Mastino. Poi prende la parola Papa Francesco, il quale chiarisce il ruolo che deve avere oggi l‘Università.
«L’Università deve essere concepita come luogo di formazione alla sapienza – afferma infatti – e di educazione integrale alla persona. È luogo di discernimento in cui imparare a leggere la realtà. Le letture parziali non servono». A sorpresa arriva poi l’elogio ai giovani politici, e al loro modo di porsi.
17.30 Il Papa incontra i giovani, l’ultimo appuntamento della sua visita. Il Largo Carlo Felice è in festa, e acclama il Pontefice. La frase «Francesco uno di noi» risuona all’unisono. Dopo canti e balli alcuni giovani rivolgono i saluti a Papa Bergoglio, e gli pongono persino alcuni quesiti.
Il vescovo di Roma non si sottrae, e anzi appare piuttosto soddisfatto della grande partecipazione dei ragazzi sardi. Incalzato poi a rispondere sui motivi che spingono i giovani ad allontanarsi dalla Chiesa, subito dopo la Santa Cresima, il Papa non ha dubbi: la Cresima è vissuta da tanti come il sacramento dell’addio, del congedo e come tale si traduce in un vero e proprio fallimento. Non manca l’accorata esortazione a non farsi allontanare dai mali della nostra società, e a perdere ogni stimolo. «Un giovane senza speranza è invecchiato troppo presto», afferma senza remore. L’invito è quello di non lasciarsi abbattere, e di proseguire nella propria strada, senza lasciarsi andare alle lamentele e facili consolazioni.
Seguono le esibizioni di alcuni gruppi folk: Bergoglio è visibilmente emozionato. Prima di porgere un saluto conclusivo, il Papa riprende ancora la parola per ricordare l’attentato odierno in Pakistan che è costato la vita a settanta persona. Segue il Padre Nostro in onore proprio di chi è morto. «Per favore pregate per me, e arrivederci!», è questo l’ultimo invito ai fedeli accorsi da ogni parte della Sardegna.
18.35 Dopo aver scambiato alcune parole con alcuni fedeli e riservato loro ancora carezze e sorrisi, il Papa sale sull’auto. La destinazione ora è l’aeroporto di Elmas, a seguire Ciampino e poi finalmente il ritorno in Vaticano.
Angela Piras