Il nuovo libro di Paolo Di Paolo: Mandami tanta vita – la recensione

 

Il nuovo libro di Paolo Di Paolo

Mandami tanta vita - la copertina

E’ uscito in tutte le librerie il nuovo libro di Paolo Di Paolo, Mandami tanta vita (Feltrinelli 2013, «Narratori» 13,00 €), selezionato tra i 12 finalisti del Premio Strega 2013.

Moraldo è uno studente di filosofia trasferitosi a Torino per seguire i corsi e sostenere gli esami. Fin dal primo anno resta affascinato da Piero, giovane intellettuale iscritto a giurisprudenza. Ribelle in un’epoca in cui era molto pericoloso esserlo, l’inizio del fascismo, intraprendente al punto di essere, nonostante la giovane età, già editore di due riviste, una di taglio politico e l’altra letterario, Moraldo ne resta ammaliato in quanto il compagno di studi sembra rappresentare quello che lui non riesce a essere, prigioniero delle paure che separano il passaggio dalla fanciullezza all’età adulta.

Infatti Moraldo si trova a vivere quello che ogni persona deve attraversare quando la spensieratezza dell’essere giovane lascia spazio alle preoccupazioni e alle responsabilità del diventare maturi: allora prova rabbia, apatia, volontà di cambiare, ma nello stesso tempo paura di farlo. E poi le difficoltà nei rapporti con l’altro sesso, frenati dal terrore di mettersi in gioco e la voglia di mostrare le proprie qualità, in questo caso di vignettista e scrittore, represse da insicurezze e timori.

Moraldo prova a scrivere a Piero, ma senza ottenere alcuna risposta: si arrabbia e cerca di denigrarlo in ogni possibile occasione, ma dentro di sé sente il desiderio di avvicinarglisi, accostarlo e farselo amico. Piero intanto ha un bambino, ma non riesce a godersi la fresca paternità: le autorità gli intimano di chiudere la rivista. Allora non vede altra soluzione che andarsene dall’Italia e raggiungere Parigi, dove potrà essere finalmente libero di esprimere le proprie opinioni e di realizzarsi, nell’attesa che lo raggiungano moglie e figlio.

Intanto Moraldo, all’ennesimo ritorno a Torino per una sessione di esami, si rende conto di un assurdo equivoco: uno scambio di valigia gli fa trovare in mano quella di un fotografo sconosciuto che immediatamente prova a rintracciare. Quando ci riesce, scopre con grande sorpresa che si tratta di una giovane donna di nome Carlotta. Sarà l’incontro che darà una schiaffo alla sua paura e presto si ritroverà anch’egli a Parigi, come Piero, ad inseguire l’amore, la passione e il miraggio dell’età adulta.

Dopo il successo del pluripremiato romanzo Dove eravate tutti (Feltrinelli 2011, «Narratori» 15,00 €), Paolo di Paolo torna a scrivere e lo fa con un romanzo che per certi aspetti ricorda il precedente: anche nel primo caso infatti Italo, così si chiamava il protagonista, era un giovane in cerca di sé stesso e con alcuni conflitti famigliari non risolti. Ma se in quel caso i rapporti con il nucleo di appartenenza erano alla base della storia, in quest’opera sono solo accennati: è il tema della messa in discussione di sé che invece torna prepotente, anche se con toni e sfumature differenti.

Il nuovo libro di Paolo di Paolo

Paolo di Paolo cogitoetvolo.it

Non solo: ma anche in quel romanzo, come nell’ultimo, un ruolo fondamentale riveste il periodo storico. In quel caso si trattava dell’età moderna, da Berlusconi a Barack Obama. Ora invece è il fascismo nei suoi primi anni di governo, quando dalla democrazia l’Italia è passata alla dittatura. In entrambi i racconti alcuni dei personaggi principali appaiono disorientati da un contesto in cui non si riconoscono. In questo caso Piero, ancora più che Moraldo, si trova a vivere con sofferenza l’impossibilità di esprimere la propria personalità e di realizzare le proprie ambizioni in un clima di crescente repressione, tanto da fuggire in Francia.

Di Paolo scrive quindi un racconto in cui narra la paura di vivere e di affrontare un futuro incerto di due giovani. Nonostante l’epoca sia lontana, il lettore può facilmente identificarsi nei protagonisti e nei sintomi di quelle insicurezze che ognuno ha vissuto e affrontato in modi diversi, proprio come i protagonisti del libro e così ben raccontate dall’autore. Un romanzo ben riuscito, che può facilmente definirsi di formazione, ma con certamente molti riferimenti storici che ne rendono incerta la catalogazione. In ogni caso, una piacevole conferma nel panorama delle nuove firme della letteratura italiana.

Paolo Di Paolo. Mandami tanta vita. Feltrinelli 2013, «Narratori» 13,00 €

Daniele Leone
@DanieleLeone31

Foto in copertina: cultura.panorama.it

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