
Il dialogo va bene ma le riforme si faranno. Parola di Renzi
Matteo Renzi in diretta da Palazzo Chigi risponde alle domande dei giornalisti sulle riforme, sottolineando l’importanza di attuarle
In conferenza stampa da Palazzo Chigi, il premier Matteo Renzi ha sottolineato l’importanza di attuare le riforme affermando che il dialogo con tutte le parti è sì importante, ma non può ostacolare i lavori in corso.
AGOSTO, WORK IN PROGRESS – Tanto lavoro ad agosto, dunque, per portare risultati concreti già da settembre, stando alle parole di Renzi: «Noi ad agosto saremo al lavoro a completare il programma dei mille giorni. A settembre ci sarà una ripartenza col botto. Questo è un pacchetto significativo e interessante. Non è solo uno sblocca cantieri legato alle infrastrutture, ma un tentativo di scatenare le energie positive dell’Italia».
LA SINDROME DEL NO – Nella conferenza stampa di Palazzo Chigi il premier ha inoltre ribadito l’importanza di abbandonare la logica del no: «È chiaro che bisogna uscire dalla sindrome del no. Sentivo in Senato urlare non si può, non si può. Noi siamo quelli del sì si può fare, basta con questa logica del no, non si può».
OK DIALOGO MA SI REALIZZINO LE RIFORME – Il dialogo è fondamentale per Renzi ma non deve bloccare le riforme: «Noi stiamo mettendo mano alla Carta costituzionale, non stiamo facendo un emendamento a un decretino e abbiamo scelto di partire dalla riforma più complicata. Noi non abbiamo mai chiuso al dialogo. Quando Chiti ha aperto a una proposta di mediazione ci siamo resi disponibili. Ma adesso non dobbiamo rifare la storia degli ultimi giorni, siamo disponibili a dialogare con tutti, partendo però da un presupposto: dobbiamo realizzare le riforme».
LA COSA PIU’ GIUSTA PER IL PAESE – La cosa più giusta per l’Italia è fare le riforme, Matteo Renzi è categorico: «Fare le riforme è una cosa giusta per il Paese, inoltre permette di acquisire credibilità all’estero. Se la politica riforma sé stessa ha l’autorevolezza di chiedere all’Italia di non chiudersi a difesa dei corporativismi».
Gian Piero Bruno
@GianFou