Il commissario Torrente: dalla Spagna il trash con furore

Il commissario Torrente (comingsoon.it)

La locandina del film "Il commissario Torrente - Il braccio demente della legge", fenomeno trash del momento (comingsoon.it)

Esce oggi nelle sale italiane Il commissario Torrente – Il braccio demente della legge (di Santiago Segura), campione di incassi nel suo paese d’origine, la Spagna, e, in verità, quarto capitolo di una vera e propria saga che ha spopolato nella penisola iberica grazie ad un elevatissimo quoziente di demenzialità, volgarità e sudiciume da trash più trash del trash. Dove sarà mai il segreto di tutto questo successo?

I tre capitoli precedenti, mai giunti nel nostro paese e citati a destra e a manca, naturalmente, solo ora che ci si è resi conto degli incassi che una simile bestialità è capace di fare anche e (nella sostanza) soprattutto in Italia, narravano, dunque, le gesta del commissario Torrente (interpretato dallo stesso Segura, che comunque in passato era stato feticcio di gente del calibro di Alex De La Iglesia e Guillermo Del Toro), rozzissimo ex poliziotto ormai relegato al ruolo di detective privato anche in seguito alla pesante crisi economica che attanaglia la Spagna intera. In questa quarta “avventura”, quindi, il buon uomo si ritrova ad accettare un pericolosissimo incarico da sicario a lui offerto da una sua vecchia conoscenza, lavoro che, però, ben presto, si rivela una mezza trappola buona solo per riuscire a sbattere il poco ingegnoso protagonista tra le mura di una prigione, luogo in cui, per l’appunto, dovrà far fronte a vari giochi della saponetta nelle docce comuni oltre che ai soliti problemi di sopravvivenza al fianco di coinquilini (diciamo) poco rispettosi nei confronti del prossimo, riuscendo comunque, in un modo o nell’altro, ad avviare il suo tentativo di vendetta verso i traditori.

Sboccato oltre qualunque ipotetica immaginazione, i motti di Torrente variano dal «ci facciamo una pippa?» al «mi fai un rigatone al sugo?» senza troppe difficoltà di sorta, passando per un comunque già sentito «mia sorella suona il violino, mio padre la tromba». Più che svariata è la continua presenza di nudi integrali, scene al limite della misoginia pornografica e del coprofago (una sincera defecata su suolo cimiteriale) nonché seriale incitamento ai benefici di sfruttamento e usufrutto della prostituzione, così come onnipresente è il pedinamento continuo delle abitudini soggettive del protagonista, tra cui, oltre ad una certa frequenza di attività onanistiche, anche un repentino schiacciarsi i brufoli lanciando pus direttamente sullo spettatore (nella versione 3D spagnola vi lasciamo immaginare il risultato).

Gli oltre 20 milioni di incassi spagnoli spiegano un dato di fatto che ormai, a conti conclusi, anzi riaperti, veramente tutti gli addetti al settore facenti parte del lato leggermente più intellettuale della Settima Arte devono assorbire: le feci audiovisive piacciono. Punto e basta. Poco importa (anzi meglio!) se non hanno senso di esistere e se nemmeno riescono a raggiungere un trash (che comunque era e, a tratti, è ancora un genere, volendo, considerevole, se fatto come deve essere fatto) comunque ben direzionato in termini messaggistici come lo stesso De La Iglesia faceva con il cult movie orridamente apocalittico El dia de la bestia (1995).

Il commissario Torrente (comingsoon.it B)

Un fotogramma dal film "Il commissario Torrente - Il braccio demente della legge" (comingsoon.it B)

Aspiranti autori, dunque, astenetevi e fatevene una ragione una volta per tutte: buona parte del pubblico europeo e planetario, ormai, arricchisce ben altre casse altalenandosi tra sciatte commediole “radical chic” e sozzure a basso costo o comunque votate allo sfracello totale di ogni tentativo di approvvigionamento etico ed estetico, per quanto ludico e comunque necessario, di volta in volta, a dimezzare il quantitativo di “impegno” già non molto solido in certe aree del continente (in primis assoluto la nostra). Sul perché, poi, tutto questo materiale piaccia così tanto e, di fatto, giustifichi la sopravvivenza del non-genere, forse, ci sarebbe da scrivere un intero ed enciclopedico trattato socio-cultural-psicologico.

Ad ogni modo, non è difficile prevedere un mezzo pienone anche nelle sale nostrane vista la caratura del prodotto. I più fedeli ed esigenti fan del trash possono comunque star sicuri di avere a che fare con un elemento che riempirà molte delle loro giornate e discussioni da forum future, all’insegna del sempiterno e sacrosanto “politicamente scorretto” brutto, sporco e cattivo ma anche cafone, incivile, bastardo e immorale proprio come una certa fetta di società reale. Sarà proprio questo a fare del tutto un sinonimo di attrazione complessiva?

(Foto: comingsoon.it / primissima.it)

Stefano Gallone

@SteGallone

[youtube]http://youtu.be/_INwevYGZpw[/youtube]

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