Il caso Brancher: «E’ una piccola questione interna»

Un ministro senza portafoglio appena nominato è accusato di appropriazione indebita e di ricettazione. Secondo l’opposizione la sua nomina a ministro è stata fatta per garantirgli l’impunità. C’è giallo sulle deleghe

di Sabina Sestu

Aldo Brancher tenta di avvalersi del legittimo impedimento. Scoppia la polemica e il ministro rinuncia ad utilizzare lo scudo della nuova legge. Il processo sul caso Antonveneta si svolgerà ai primi di luglio e non come aveva chiesto l’avvocato di Brancher il 7 di ottobre, con la scusa che il suo assistito avrebbe numerosi provvedimenti legislativi che lo occuperebbero in  prima persona. «Questi, però – ha osservato Eugenio Fusco, pm di Milano – sono lavori parlamentari e proprio per questo si era deciso di fare udienze di sabato, quando queste attività non si svolgono. Non ho detto nulla e non mi sono opposto a due precedenti richieste di legittimo impedimento – ha continuato – ma in questo caso non è giustificato. E la verità è che Brancher doveva esserci”. Il ministro è accusato di appropriazione indebita e di ricettazione per aver ricevuto soldi da Gianpiero Fiorani quando era a capo della Banca Popolare di Lodi. Brancher intendeva avvalersi dello scudo sul legittimo impedimento in quanto doveva “riorganizzare il dicastero”. È intervenuto persino il presidente della repubblica Giorgio Napolitano affermando che un ministero senza portafoglio non ha bisogno di essere riorganizzato.

« E’ indispensabile togliere di mezzo anche l’ombra di questo autoprocurato ‘impedimento’ sulla strada del governo» ha affermato l’Avvenire, secondo cui questo è un “un capolavoro di autolesionismo“. Il caso Brancher ha lasciato tutti con l’amaro in bocca, come ha messo in evidenza Enrico Letta, vicesegretario dei Democratici: «l’unica via d’uscita sono le dimissioni. Anche per le reazioni del ministro che peggiorano la vicenda». Il neo ministro da parte sua continua a ripetere di non capire la polemica che si è scatenata attorno al suo caso: «Sono stupito – dice risentito- che l’Italia sia fatta di cattiveria e di odio. Ma come l’Italia perde i mondiali e la gente se la prende con me?». Il noto giornalista Oliviero Beha ha commentato la dichiarazione di Brancher sui mondiali «E’ una cosa meravigliosa quella che dice questo politico. Di solito avveniva il contrario. È l’effetto rovesciamento della calcistizzazione della politica e della politicizzazione del calcio».

Il pm di Milano Fusco si è lamentato dell’assenza delle deleghe di Brancher: «Mi sento preso in giro – ha dichiarato il pubblico ministero – dalla certificazione del segretario generale della Presidenza del Consiglio non emerge quali deleghe abbia il ministro Brancher, insomma non si sa che ministro è». E il mistero si infittisce con le dichiarazioni del ministro: «L’opposizione? Vada a vedere le deleghe, quelle che sono scritte – avrebbe infatti dichiarato Brancher mostrando molta confusione – in questo momento… le deleghe… sulla Gazzetta Ufficiale, che se le leggano tutti. Vedo che ancora non sono state pubblicate. Sono sereno». L’attacco dell’opposizione è frontale. «Qui – hanno affermato in una nota congiunta i presidenti dei gruppi parlamentari dell’Idv di Camera e Senato, Massimo Donadi e Felice Belisario – c’é un intero Paese preso in giro. La sua nomina è un imbroglio dimostrato dal fatto che non ha uno straccio di delega o competenza».

«Dal tribunale di Milano arriva la conferma: si è fatto nominare ministro dal presidente del Consiglio per garantirsi l’impunità ed evitare di presentarsi questa mattina all’udienza del processo che lo vede imputato per ricettazione e appropriazione indebita» ha commentato Leoluca Orlando, portavoce dell’Idv. Orlando annuncia: «Presenteremo una mozione di sfiducia nei suoi confronti e chiederemo a tutto il parlamento di sottoscriverla». Filippo Penati, capo della segreteria politica del leader democratico Pier Luigi Bersani, afferma che Brancher «non solo ha dato prova di voler utilizzare le istituzioni per scopi personali e tutto meno che istituzionali, ma oggi aggrava la situazione aggiungendo frasi incredibili sul Colle. Aggiungendo vergogna a vergogna. Per questo lo abbiamo detto e lo ripetiamo, chiediamo le sue immediate dimissioni. Il compito del capo dello Stato è quello di difendere le istituzioni con gli strumenti messi a disposizione dalla Costituzione,- ha continuato Penati – ed è esattamente ciò che con le parole di ieri ha fatto egregiamente parlare di un Colle ‘manovrato’ è grave e conferma uno stile di Brancher

Leoluca Orlando

inadeguato a ricoprire il ruolo di ministro della Repubblica. Siamo curiosi adesso di vedere come reagirà la Lega, che in maniera furbetta sta provando a tirarsi fuori da una vicenda di cui fin dall’inizio è stata complice».

Il leghista Roberto Calderoli ha dichiarato che la scelta sulle dimissioni spetta solo a Brancher. «Io credo che il fatto di fare il ministro sia una cosa, sottoporsi agli adempimenti della giustizia un’altra: ciascuno sceglie per quello che è la sua responsabilità, penale e personale, e quindi giudichi lui che cosa deve fare». In pratica la Lega se ne lava le mani del caso Brancher. Non così i finiani secondo cui «L’unica soluzione è andare dal giudice». Italo Bocchino vorrebbe che Berlusconi intervenga con «l’unica soluzione possibile: quella di invitare Brancher ad andare immediatamente dinanzi al giudice».

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