
Il cardinale O’Brien ammette gli abusi sessuali
Roma – Nuovo scandalo a San Pietro a poche ore dalle congregazioni. L’ex primate di Scozia Keith O’Brien con un comunicato ieri ha ammesso: «La mia condotta sessuale è scesa al di sotto degli standard che ci si doveva aspettare da me come prete, arcivescovo e cardinale». L’arcivescovo di St. Andrews ed Edimburgo, che aveva già accettato di dimettersi dall’incarico e di rinunciare al viaggio a Roma in cui avrebbe dovuto partecipare al Conclave, ha così risposto pubblicamente alle accuse di quattro sacerdoti che lo avevano denunciato per comportamenti «inappropriati». «Chiedo scusa a quanti ho offeso – ha scritto O’Brien – chiedo scusa alla Chiesa e agli scozzesi».
Un settimana fa l’Observer aveva esposto in prima pagina i dettagli delle denunce rivolte al più alto porporato britannico da tre preti e un ex prelato. I fatti risalgono agli anni Ottanta, quando O’Brien era direttore spirituale dei giovani seminaristi del St. Andrew’s College in Scozia. I sacerdoti erano stati sessualmente molestati durante le preghiere serali o in altri momenti di intimità spirituale. Oltretutto uno degli accusatori sarebbe rimasto traumatizzato al punto da lasciare i voti quando O’Brien venne nominato cardinale nel 2003.
Nel giro di due giorni il 74enne O’Brien è stato costretto ad anticipare le sue dimissioni – già previste per ragioni di età alla fine di marzo – e annunciare che non avrebbe preso parte al Conclave «per non attirare l’attenzione» su di sé, quando «dovrà essere sul successore di Benedetto XVI». Di ieri le ammissioni di O’Brien, che gettano benzina sul fuoco, anche se in base ad alcune fonti, negli ambienti vaticani un’iniziativa simile era in qualche modo «auspicata per togliere l’imbarazzo sulla vicenda, nelle congregazioni che inizieranno domani».
L’epilogo è stato probabilmente favorito dall’Observer che ha pubblicato un’intervista all’ex prete che fu oggetto di attenzioni sessuali da parte di O’Brien quando aveva vent’anni. L’ex seminarista si diceva «deluso» dalla «mancanza di integrità» dimostrata dalla Chiesa cattolica. Di ieri le ammissioni del cardinale, con il probabile fine di sgombrare l’orizzonte del Conclave da ulteriori nubi. «Negli ultimi giorni le accuse nei miei confronti sono state rese pubbliche», ha spiegato il cardinale.
«In un primo momento, la loro natura non specifica e anonima mi ha portato a contestarle. Ora tuttavia voglio cogliere questa opportunità per ammettere che ci sono stati momenti in cui la mia condotta sessuale è caduta al di sotto degli standard». Un gesto di chiarezza che rappresenta anche un macigno su un mondo cattolico sempre più sconvolto da scandali sessuali.
Alberto Staiz
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