
Ibra sveglia il Milan, la Roma dorme ancora
La direttrice Ronaldinho-Ibra partorisce i due gol vincenti del Milan contro un Auxerre arroccato nella propria metà campo. Ancora difficoltà e lentezza nell’impostazione di gioco per gli uomini di Allegri, ma quando si accendono quei due è spettacolo. Sacchi scherza con Ibra, lo svedese gli risponde a muso duro. La Roma gioca alla pari per un tempo, poi sparisce nella ripresa. Un capolavoro di Müller fa capitolare Julio Sergio, Klose stende i titoli di coda. Mourinho e il Real regolano l’Ajax, il Chelsea di Ancelotti passeggia in Slovacchia
di Francesco Guarino
Una vittoria, un pareggio, una sconfitta: umori e risultati decisamente contrastanti per la prima due giorni delle italiane in Champions. Pochi lampi ma umore alle stelle per il Milan, che esulta per le due zampate di Ibrahimovic, morale sotto i tacchi per la Roma, che, dopo le cinque pappine di sabato a Cagliari, torna da Monaco di Baviera con altri due wurstel in valigia.
MILAN – AUXERRE 2-0: Ibrahimovic (M), 21’ s.t. e 24’ s.t.
APPLAUSI PER IBRA – Il Milan di Allegri ha ancora molto da lavorare: difesa a tratti superficiale, manovra lenta a centrocampo, meccanismi offensivi da perfezionare (soprattutto a palla lontana). Contro i modesti francesi dell’Auxerre, reduci da 4 pareggi nelle prime 4 di campionato, il trio maravilla Pato-Ibra-Dinho regala un primo tempo di sbadigli e irritazione. I pericoli più grossi li portano proprio gli ospiti, che centrano una traversa con Coulibaly e divorano un gol in superiorità numerica con Oliegh. Dopo un’ora di gioco il Milan ha già perso Ambrosini e Pato per problemi muscolari, ma è proprio l’ingresso di Boateng e Robinho a fare la differenza: il ghanese sarà tra i migliori in campo, il brasiliano porterà una vivacità ben diversa da quella dell’abulico Pato. Al 21’ della ripresa AC/DC Ronaldinho attacca la spina dopo un primo tempo a basso voltaggio e recapita un pallone telecomandato sulla testa di Boateng, il centrocampista indirizza un’intelligente spizzata al centro dell’area dove arriva come un concorde Ibrahimovic a piazzare il suo bel 47 in anticipo su Mignot e Sorin. Zlatan si sblocca e ci mette solo altri tre minuti a fare il bis: pallone recuperato in fase difensiva ancora da Boateng, apertura per Ronaldinho che si invola centralmente coast to coast, palla al bacio per Ibra e destro chirurgico sul secondo palo. I venti minuti restanti sono la fiera della superficialità calcistica, con il possesso palla rossonero che schizza al 63% complessivo e una decina di colpi di tacco assortiti tra Ibra, Dinho e Robinho che fanno gorgheggiare le tribune e sacramentare Allegri. Per il buon gioco si prega di ripassare, per ora buonanotte Auxerre. C’è tempo anche per la prima polemica del “nuovo” vecchio Ibrahimovic: Arrigo Sacchi su Mediaset Premium gli rinfaccia scherzosamente la lunghezza del piedone, senza il quale a sua detta non avrebbe fatto gol. Ibra se la lega al dito, gli rinfaccia le critiche a Barcellona e lo liquida con un «se non ti piace come gioco, non mi guardi». Sì, è proprio tornato.
BAYERN MONACO – ROMA 2-0: Müller (B) 33’ s.t., Klose (B)38’ s.t.
SOTTO ASSEDIO - La Roma ha il mal d’area: 4 partite ufficiali, solo 2 gol all’attivo. Contro il Bayern vice-campione d’Europa la squadra di Ranieri resiste un tempo, portando solo due pericoli alla porta di Butt, entrambi con Borriello. Nei secondi 45 minuti i giallorossi smettono di giocare a calcio e si rintanano nella propria metà campo (75% di possesso palla per i tedeschi!), confidando in una serata di grazia di Burdisso e Juan, che spazzano l’area con abnegazione da rappresentanti della Vorwerk. Nulla possono però al 78’, quando Müller controlla al limite dell’area un pallone allontanato dalla difesa e trova uno straordinario tiro di esterno sul secondo palo: le leggi della balistica vanno a farsi benedire e Julio Cesar non può nulla sulla prodezza del giovane centrocampista offensivo, stella del mondiale sudafricano. La Roma prova una reazione d’orgoglio e Borriello avrebbe sui piedi la palla dell’1-1, ma arriva stremato alla conclusione. All’83’ scendono i titoli di coda, con la deviazione ravvicinata di Klose che lascia Burdisso sul posto e anticipa l’uscita di Julio Sergio. Totti impalpabile, sostituito a dieci minuti dalla fine: c’è da lavorare moltissimo per la Roma. Un’osservazione interessante a riguardo dell’avvio stentato degli uomini di Ranieri è stata fatta qualche giorno fa da Mario Sconcerti, opinionista per Sky e il Corriere della Sera: il rischio per la Roma sarebbe quello di una sorta di ”stanchezza da sconfitta”. Dopo tre anni passati a rincorrere l’Inter a distanza ravvicinata, e a vedersi sconfitti sempre all’ultimo passo – quantomeno per il discorso campionato –, i giallorossi potrebbero aver perso la linfa vitale da anti-Inter, ruolo che quest’anno, almeno sulla carta, è finito appannaggio del Milan. La Roma sarebbe vittima di una pericolosa abitudine all’insuccesso e potrebbe aver bruciato troppe energie mentali e fisiche in questi anni, a discapito della compattezza tattica di un gruppo che non è stato mai stravolto, ma solo ritoccato. Se ci si mettono anche le componenti psicologiche contro i capitolini, la strada si fa davvero dura quest’anno.
LE ALTRE PARTITE:
REAL MADRID – AJAX 2-0: 33 tiri a 8. La banda Mourinho è ancora lontana dal diventare l’auspicato Real Moudrid, ma nel frattempo si allena a prendere a pallate i giovani rampanti dell’Ajax. Poco gioco e due gol fortunosi di Higuain, ma l’Inter campione d’Europa dello scorso anno non era poi così diversa…
CLUJ – BASILEA 2-1: nello scontro tra seconde linee del girone della Roma hanno la meglio i belgi. Al 13’ del primo tempo è già 2-0 con Rada e Traore, Stocker accorcia le distanze nel recupero.
ARSENAL – BRAGA 6-0: due Fabregas, due Vela, Arshavin e Chamakh. Probabilmente non vinceranno mai nulla, ma, quando trovano un avversario inferiore, i Gunners sanno come divertirsi e divertire. Game, set, match per i ragazzi terribili di Wenger.
SHAKTAR DONETSK – PARTIZAN BELGRADO 1-0: Srna al 26’ pesca il jolly su punizione, ma tra barriera e posizionamento del portiere non si sa quale delle due fosse la peggiore. I minatori ucraini di Lucescu corrono e puntano al passaggio del turno.
ZILINA – CHELSEA 1-4: Zili… chi? Gli effetti dell’apertura della Champions agli stati minori sono tutti nel nome (e nel gioco) dei campioni di Slovacchia. A inizio ripresa il Chelsea di sir Carletto Ancelotti è già 4-0 (Essien, doppio Anelka, Sturridge), al 55’ Cech pensa bene di non infierire oltre e, con la collaborazione di Ivanovic e Alex, regala il gol della gloria a Oravec.
OLIMPIQUE MARSIGLIA – SPARTAK MOSCA 0-1: importante vittoria in trasferta per i russi. Il Marsiglia fa la partita, ma al 36’ della ripresa l’autorete di Azpilicueta decide il match.
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