
I borghi d’Italia: piccoli gioielli da promuovere e valorizzare
C’è l’Italia delle città d’arte e c’è quella dei piccoli borghi. In tutto sono 217, sparsi in tutta la Penisola, piccoli gioielli intrisi di valore storico, artistico e culturale che fanno volare alto il nome dell’Italia nel mondo.
Dall’esigenza di preservare e conservare il grande patrimonio contenuto nei piccoli centri, spesso emarginati dai flussi turistici, nel 2001 è nato il club I Borghi più belli d’Italia, voluto dalla Consulta del turismo dell’ANCI (Associazione dei comuni italiani). Da Bard, comune valdostano di 135 abitanti, fino a Castelmola in provincia di Messina, con poco più di mille abitanti: spesso per borghi si intendono i piccoli comuni, se non addirittura le minuscole frazioni che rischiano di essere dimenticate e di sprofondare nel degrado se non adeguatamente valorizzate.
Come si entra a far parte di diritto nella classifica dei borghi più belli d’Italia? Oltre al pagamento di una quota associativa annuale – che varia in base al numero degli abitanti del paese – occorre rispondere a dei requisiti ben precisi, come l’integrità del tessuto urbano, l’armonia architettonica, la vivibilità, i servizi al cittadino, la qualità artistico-storica del patrimonio edilizio pubblico e privato. Una volta ammessi nell’associazione occorre impegnarsi costantemente nel mantenere invariati tali requisiti, in quanto la permanenza in classifica è garantita unicamente dalla volontà di possedere o addirittura accrescere i criteri di qualità.
Scopo principale del club è quello di stimolare e accrescere il turismo in quei centri che, pur avendo molto da offrire da diversi punti di vista, rimarrebbero altrimenti tagliati fuori dai grandi flussi. In concreto l’associazione, in collaborazione diretta con il comune, organizza una serie di attività durante l’anno (mostre, fiere, festival, sagre, concerti) volte a mettere in risalto il patrimonio artistico, storico, enogastronomico, culturale tradizionale del paese. Tutto, coinvolgendo gli abitanti, le scuole, le varie associazioni presenti sul territorio e gli enti.
Gli eventi organizzati nel borgo, sono poi sponsorizzati e messi in risalto sul sito del club, che offre una visibilità altrimenti circoscritta all’ambito locale. Inoltre, una guida on-line edita dall’associazione e aggiornata annualmente è disponibile in tutte le edicole e nelle librerie, offrendo ai paesi coinvolti risalto nazionale in ambito turistico. La guida, giunta all’undicesimo anno di vita, nell’edizione 2013 ha inserito ben undici nuovi borghi, arrivando ad un totale di 217.

Il comune di Soncino, in provincia di Cremona, è tra i borghi più belli d’Italia (rete.comuni-italiani.it)
Il 26 ottobre scorso ha avuto luogo a Cisternino la prima Conferenza internazionale del Mediterraneo per i Borghi più Belli, un’importante iniziativa promossa dal club I borghi più belli d’Italia con il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico. Presenti i sindaci e le delegazioni di 18 paesi del bacino del mediterraneo, tra cui Igor Danilov, presidente della Fondazione russa Metropoli – Città eredi di Bisanzio. Scopo della Fondazione Metropoli, è quello di rivalorizzare le radici della storia e della cultura bizantina – comuni ad Italia e Russia – per rilanciare la cooperazione tra i due Paesi.
Partire dunque dal medesimo humus storico, quello ereditato dall’Impero bizantino, per sviluppare nuovi scambi culturali e turistici tra Russia e Italia. Durante questa prima importante conferenza, sono state gettate le basi per la condivisione di un nuovo Protocollo d’intesa tra i paesi del Mediterraneo, che miri a valorizzare le bellezze dei borghi e gli scambi turistici con le città russe della Fondazione Metropoli. Sono già 23 i comuni italiani che hanno aderito all’ACEB (Associazione Città Eredi di Bisanzio), abbracciando questo nuovo progetto di scambio. L’evento, inoltre, ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica, a dimostrazione dell’importanza turistico-culturale che ricopre.
In questo modo, il club de I Borghi più belli dell’Italia ha aperto le frontiere all’estero, consapevole dell’importanza del promuovere scambi culturali e turistici, soprattutto con un partner importante come la Russia, per rilanciare l’economia dei piccoli centri e dell’Italia intera.
Cristina Casini
@cristina_casini