
Green tech: passo avanti per Apple, Sony Ericsson e Nokia
La nuova ecogiuda ai prodotti elettronici di Greenpeace
ROMA, 8 gennaio 2010 – Apple, Sony Ericsson e Nokia fanno passi avanti nella classifica “Elettronica Verde” di Greenpeace, con buoni progressi nell’eliminazione di sostanze tossiche dai prodotti elettronici. Segue HP che di recente ha immesso sul mercato prodotti completamente liberi da PVC e ritardanti di fiamma bromurati (BFRs).
Al contrario, Samsung, Dell, Lenovo e LGE sono state penalizzate per non aver rispettato gli impegni all’eliminazione di sostanze tossiche dai loro prodotti. Queste compagnie avevano preso l’impegno di eliminare queste sostanze entro il 2009 ma hanno poi spostato la scadenza al 2011 o ancora più in là.
<<Servono meno chiacchiere e più fatti per una reale rimozione dei veleni dai prodotti elettronici- spiega Alessandro Giannì, Direttore delle Campagne di Greenpeace- Apple, Sony Ericsson, Nokia e la stessa HP dimostrano che è possibile agire da subito. Si è mossa pure Cisco, che non è nemmeno inclusa nella nostra classifica: per gli altri, non ci sono scuse!>>
Molte aziende hanno subito una riduzione del punteggio nel corso di questa edizione dell’Ecoguida. Un aspetto cruciale è che queste imprese, dopo aver accettato a parole il principio di precauzione, devono ora impegnarsi rafforzare la Direttiva UE che limita l’uso di sostanze pericolose nei prodotti elettronici (Dir. UE 2002/95) in occasione dell’imminente revisione legislativa.
<<Le aziende devono sostenere il divieto dell’uso di sostanze come il PVC e i ritardanti di fiamma nei prodotti elettronici- aggiunge Giannì- Sony Ericsson e Apple lo stanno già facendo: HP, DELL e gli altri grandi produttori che fino ad ora sono stati zitti devono lavorare perché il bando sia adottato dall’Europarlamento>>.
La classifica dell’Ecoguida prende in considerazione aspetti legati all’uso di sostanze tossiche, al trattamento e al riciclaggio dei rifiuti energetici e all’energia utilizzata per la produzione e l’uso dei prodotti elettronici. In testa c’è sempre Nokia, con 7,3 punti su 10. Segue Sony Ericsson, che è la sola compagnia con un punteggio pieno per tutti i criteri relativi alle sostanze chimiche, e quindi Toshiba che però rischia di perdere punti per il ritardo nell’immissione sul mercato di nuovi prodotti senza PVC e ritardanti di fiamma: la sua scadenza è il primo aprile 2010. Il più grande balzo in avanti è comunque quello di Apple, che dal nono passa al quinto posto.
Da anni, Greenpeace fa pressione sulle aziende hi-tech per rendere le loro produzioni più sostenibili. Grazie alla denuncia di casi di esportazione illegale di rifiuti tecnologici e alla pubblicazione periodica dell’Eco-guida ai prodotti elettronici verdi, Greenpeace è riuscita a tenere alta la pressione verso questo comparto industriale. Diciotto le multinazionali, leader internazionali di personal computer, cellulari, TV e console, nel mirino dell’associazione su diversi temi ambientali. Alla richiesta di produrre articoli senza composti tossici e di gestire l’intero ciclo di vita di un bene di consumo, da poco si è aggiunta quella di ridurre le emissioni di gas serra.
In poco più di due anni di attività, la campagna “Elettronica Verde” ha già maturato degli ottimi successi a livello internazionale, almeno sul piano chimico e di gestione dei rifiuti. In particolare, è aumentato il numero di aziende che hanno aderito alle richieste di Greenpeace, molte delle quali rivestono un’importante quota di mercato:
Impegno sul piano di eliminazione delle sostanze pericolose:
- aziende PC – 53% del mercato globale;
- aziende cellulari – 77% del mercato globale;
- aziende TV – 36% del mercato globale;
- aziende console – 58% del mercato globale.
Impegno sul principio di responsabilità del produttore:
- aziende PC – 45% del mercato globale;
- aziende cellulari – 51% del mercato globale.
A distanza di un anno dalla prima pubblicazione del rapporto “Alla ricerca del prodotto elettronico più verde”, Greenpeace ha trovato più articoli verdi sul mercato. Oggi siamo sulla strada giusta verso un hi-tech privo di sostanze tossiche, durevole ed efficiente da un punto di vista energetico. Ma il traguardo non è stato ancora raggiunto! Il consumatore, infatti, si trova a dover scegliere tra un prodotto efficiente o facilmente riciclabile. Uno senza PVC o di più lunga durata. Soltanto quando un prodotto rispetterà tutti gli standard ambientali sarà davvero green!
Fonte: Greenpeace
Foto: Greenpeace