Governo Monti: siamo alla resa dei conti?

Cittadini festeggiano le dimissioni di Berlusconi

Roma – L’Italia è sempre più frazionata e divisa. Politicamente, socialmente ed economicamente. Il berlusconismo non è ancora tramontato e i suoi effetti sono più che mai dirompenti all’interno delle coscienze dei cittadini. Chi lo ama alla follia e ancora crede che sia il salvatore della Patria guarda al nuovo governo, non ancora formato, come a uno scippatore del Governo legittimo. «Non è stato democraticamente eletto, non sono i cittadini ad averlo votato», gridano i tanti berlusconiani. Ma altrettanto miopi risultano i detrattori di Berlusconi, quelli che lo hanno insultato in questi 17 anni di “invasione” di campo nella scena politica italiana.  Tutti dimenticano che la classe politica non è altro che lo specchio della società. Quello che accade agli alti livelli rispecchia la mentalità corrente e diffusa.

Il Paese – L’Italia si è meritata e si merita il berlusconismo, quel movimento di pensiero composto da idee hobbesiane del “homo homini lupus” (il più forte prevale sul più debole), delle leggi ad personam, dell’anarchia individuale rispetto alla legge, della moralità personale. Berlusconi ha governato l’Italia secondo il suo personalissimo modo di intendere la vita, barando sulle leggi di mercato e sulle quelle giuridiche e morali. Tutta colpa dell’ex premier? Sarebbe facile scaricare la colpa su un solo capo. Ma tranne rarissime eccezioni (come sempre accade in sistemi di governo scelti o subiti da un popolo) tutti erano d’accordo. Era d’accordo la sinistra, che dal sistema berlusconiano ha tratto il massimo che poteva, era d’accordo il centro e concordavano la maggior parte dei cittadini. Solo pochi visionari dicevano che il sistema era inceppato, che la democrazia era zoppa, che così saremo andati allo sbando.

L'ultimo discorso di Craxi in parlamento, 1992

La crisi – E allo sbando ci siamo finiti già tanti anni fa, quando abbiamo perso la scommessa di creare una vera nuova Repubblica, quella Seconda Repubblica che non è mai nata. Craxi lo aveva detto il 3 luglio 1992, nel suo ultimo discorso alla Camera, «gran parte del sistema politico è un sistema criminale», parlando del finanziamento illecito ai partiti. Allora in quell’aula nessuno fiatò e quel sistema corrotto e immorale sopravisse diventando sempre più forte e portandoci nel baratro del default. Game over, il gioco è finito. Gli italiani hanno dimostrato con il loro voto di non sapersi scegliere dei buoni amministratori, anzi hanno avvallato pratiche politiche ed economiche totalmente deficitarie. Per noi ora hanno scelto  gli altri, per noi ha scelto il resto del mondo. Chissà se saremo in grado di vincere almeno questa di scommessa. Chissà se sapremo cambiare la nostra mentalità arrivista.

Il futuro presidente del Consiglio Mario Monti

La scelta – Perché l’Europa ha scelto Monti? Perché non è un politico e non è a capo di nessun partito. È ritenuto un grande economista e uno in grado di mettere su una squadra di tecnici capaci di tirare l’Italia fuori dal pantano in cui è caduta. Staremo a vedere nei prossimi mesi se la fiducia è stata ben riposta. Il Paese ha bisogno di riforme che devono essere neutre, che non devono essere inficiate da nessuna bandiera partitica, slegate dai gruppi di potere e interesse e soprattutto dalle tifoserie di partito. Lo Stivale ha bisogno di rimodernarsi per rimettersi in corsa e per farlo bisogna cambiare l’intero sistema. Nuove leggi e nuovi valori condivisi, nuove pratiche economiche e politiche. Potremo diventare nuovamente la fucina di nuove idee, di nuovi movimenti più umani, solidari e altruisti, come accadde nel ‘400 – ‘500 con l’Umanesimo e il Rinascimento. Gli indignati chiedono a gran voce un mondo migliore, l’Italia potrebbe essere la promotrice di quella richiesta di nuovo. L’intero pianeta deve, infatti, riflettere sul proprio modo d’agire e superare quella linea di confine che separa il mondo reale da quello rarefatto e irreale che è il mondo delle banche, delle borse e della finanza in generale.

Sabina Sestu

Foto: ilsussidiario; blogspot; blogosfere

Preview: donnepensanti

 

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