
Governo Letta: oggi la fiducia al Senato, poi l’Europa
Roma – Dalle 9 di stamattina il Senato della Repubblica sarà chiamato al dibattimento per il voto di fiducia al discorso programmatico del nuovo premier, Enrico Letta, che ieri aveva agevolmente incassato il voto favorevole della Camera dei Deputati, con uno scarto di 300 voti (453 sì, 153 no). La discussione seguirà pedissequamente i crismi di quella della giornata appena trascorsa: messaggio di Letta, dibattito e successivo voto “palese”, ovvero con passaggio di ogni singolo votante sotto il banco della presidenza.
Il tutto, seguendo la calendarizzazione prevista, dovrebbe terminare nel primo pomeriggio. Con la fiducia di entrambi i rami del Parlamento acquisita, e dunque pienamente legittimato dalla Große Koalition che lo sostiene, Letta si recherà a Berlino per la prima tappa del suo tour europeo, dove incontrerà il cancelliere Angela Merkel. Nella giornata di domani, incontri anche con i dirigenti europei a Bruxelles e, infine, sarà a Parigi per vedere il presidente Hollande, ricalcando così il viaggio simile che fece il predecessore Mario Monti all’indomani dell’avvio del suo esecutivo.
Si tratterà, in sostanza, di convincere l’Europa, e i suoi due più grandi paesi, a operare su un piano comune, quello della crescita e dell’allentamento del rigore, per favorire la ripresa dell’Italia e dell’Europa stessa. Missione che Letta definisce prioritaria già dal suo messaggio alle Camere, nelle quali conferma di voler bloccare il pagamento dell’Imu e, compatibilmente con la situazione delle casse dello Stato, anche dell’aumento dell’Iva, che da luglio dovrebbe salire ulteriormente al 12% e 22% per le rispettive fasce di prodotti (intoccata quella al 4% per i generi di prima e primissima necessità).
Idee che, tuttavia, necessitano di una copertura economica ragguardevole, che diversi organi di stampa stimato tra i 7 e i 10 miliardi di euro. La somma, al netto delle entrate fiscali e tenendo bene a mente i vincoli europei sul rapporto deficit/Pil al 3%, dovrà così essere recuperata su più piani, come la riduzione delle spese dello Stato e la lotta all’evasione fiscale, uno dei temi sul quale l’intervento legislativo è sempre stato piuttosto carente.
Stefano Maria Meconi
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