
Google salva il murales di Banksy. L’opera è visibile su Street View
Londra - Una giovane donna con il volto segnato dalle lacrime, sommersa dalle nuvole di gas dei lacrimogeni e con una bandiera francese che appare alle sue spalle, è la nuova suggestiva e affascinante opera di Banksy.
LA JUNGLE DI CALAIS - Il murales del celeberrimo artista inglese, apparsa a Knightsbridge di fronte alla sede dell’ambasciata francese nel Regno Unito, si ispira a I Miserabili di Victor Hugo e denuncia il trattamento drammatico subito dai migranti rintanati nella Jungle di Calais, in Francia. Oltre ad un forte impatto emotivo, dettato dalla sofferente e rassegnata espressione della donna protagonista del dipinto, quella apparsa a Londra è la prima opera interattiva di Banksy, marchiata da un codice che consente di visionare le immagini di un raid della polizia avvenuto nell’accampamento francese lo scorso 5 gennaio.
IL SALVATAGGIO DI GOOGLE - Il murales, come ogni altra opera sociale del writer, ha riscosso un immediato e straordinario successo mediatico, tanto da spingere il proprietario del palazzo a coprirlo con dei pannelli in legno. Attualmente il murales di Banksy non è visibile tra le vie della città, ma la Bbc ha diffuso la notizia del “salvataggio” dell’opera da parte di Google. L’azienda statunitense, infatti, ha salvato l’immagine in una copia digitale grazie ad un progetto avviato dall’istituto di Cultura; il dipinto è così visibile su Street View, in attesa di conoscere le reali intenzioni del proprietario del muro su cui si erge il murales della moderna Cosette, personaggio femminile del romanzo di Victor Hugo.
#Banksy Drew A Descendant Of … — https://t.co/2FDkGyicnt — #Art #Inspiration #Life #Refugees #SteveJobs pic.twitter.com/tYYlpQJfj3
— Artnaz.com (@artnazcom) 16 Gennaio 2016
LA DENUNCIA DELL’ARTISTA - Il lavoro dell’artista inglese sulla parete di a Knightsbridge è solo l’ultimo di una serie di murales dedicati alla questione migranti. Il più suggestivo è apparso nel mese di gennaio proprio nella Jungle di Calais e raffigurava Steve Jobs con una sacca sulle spalle, ricordando le origini siriane del fondatore di Apple.
Alessia Telesca
foto: facebook.com