
Giallo a Bergamo: ragazzi vanno a scuola e si riempiono di macchie
Bergamo – Alcuni ragazzi del liceo linguistico Falcone di Bergamo sembrano essere diventati allergici alla scuola. Sembrerebbe quasi una scusa bizzarra, utilizzata da qualche studente che non gradisce lo studio e non vuole entrare in contatto con la cultura tra i banchi del proprio istituto scolastico. In realtà si tratta di una vicenda che tuttora è avvolta nel giallo.
MACCHIE E PRURITO – Le giornate degli allievi erano uguali a quelle di tanti coetanei, se non fosse che appena questi facevano ingresso nelle proprie aule, iniziavano a manifestare strane patologie. Macchie e conseguente prurito si diffondevano sui loro corpi, e qualcuno di loro accusava persino difficoltà a respirare. Gli studenti coinvolti sembrano essere circa una decina, e gli strani sintomi sembrano caratterizzare ormai quotidianamente la loro vita all’interno dell’istituto scolastico.
INDAGINI – Lo strano caso ha mossa fin da subito l’attenzione delle autorità sanitarie locali, e i dirigenti della scuola, pronti a scoprire quali siano le cause che scatenano queste strane reazioni. Dapprima l’attenzione si è concentrata sugli alimenti da loro consumati, questi infatti avrebbero potuto favorire la comparsa delle allergie. In seguito si è ipotizzato anche che a dar luogo a tali reazioni potessero essere dei materiali presenti tra le mura scolastiche. Dopo tanto indagare, ancora non si è riusciti a trovare una spiegazione plausibile. I primi sintomi sembrano essere stati riscontrati già ai primi di ottobre.
Insomma a Bergamo quanto accaduto è avvolto nel più fitto mistero. Intanto gli studenti che hanno mostrato le reazioni allergiche sono sottoposti ad analisi e controlli approfonditi da parte dei medici della Asl e dell’ospedale Papa Giovanni XXIII. Un vero grattacapo per tutti i sanitari coinvolti. È stata scartata anche l’ipotesi di sostanze particolari utilizzate per la pulizia dei locali. Nei prossimi giorni, a seguito del continuo monitoraggio dei pazienti, è possibile che possa essere individuata la causa dei malesseri dei ragazzi.
Angela Piras