
Gemelline, la Procura svizzera si difende: mai pensato ai costi
LOSANNA – Il procuratore svizzero Pascal Gillieron, interpellato oggi dal quotidiano “ß24heures” in seguito alle reazioni suscitate da alcune sue recenti dichiarazioni, riguardo al dispendio economico nelle ricerche delle gemelle svizzere scomparse da ormai due mesi, ha dichiarato: «I mezzi dispiegati hanno certo un prezzo, ma questo aspetto non è mai stato determinante nelle decisioni prese. […] Della questione dei soldi, ne ho parlato solo perché mi è stata posta la domanda».
Ha quindi aggiunto, a voler dimostrare che le ricerche hanno sì un certo un costo, ma non é mai stato un elemento decisivo per le indagini, che «D’altra parte tutte le fatture non sono ancora disponibili». Le recenti dichiarazioni di Gillieron, hanno in realtà scatenato la reazione della mamma delle bambine, Irina, ed del nonno Francesco, proprio per aver evocato i costi delle indagini.
Il procuratore incaricato dell’inchiesta sulle gemelline ha poi confermato i suoi timori sul destino delle bambine al giornale: «Più il tempo passa, meno le possibilità di ritrovarle in vita sono grandi».
Domani a Losanna è in programma una riunione internazionale con rappresentanti di Svizzera, Francia e Italia per fare il punto della situazione per le ricerche e le operazioni di polizia nei tre Paesi coinvolti dal caso. Le due gemelline Alessia e Livia sono scomparse da Saint-Sulpice (Cantone di Vaud) il 30 gennaio scorso. Erano con il padre Matthias Schepp. L’uomo si è suicidato il 3 febbraio scorso gettandosi sotto un treno nella stazione di Cerignola senza lasciare traccia delle figlie.
Natalia Radicchio
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