
Furti in appartamento? Transcrime li prevede: ecco come
All’erta signori del crimine, Transcrime prevede le vostre mosse e disegna la mappa delle vostre azioni. Dall’Università del Sacro Cuore di Milano, è arrivata la mappatura dei furti in appartamento.
MAPPA DEI FURTI – Transcrime si basa su un approccio multidisciplinare, che vede le sue basi nella criminologia, nella statistica, nell’economia, nel forensic accounting, nel diritto e nella sociologia. Nato nel 1994 come Gruppo di ricerca sulla criminalità transnazionale del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università degli Studi di Trento, Transcrime diventa Centro interdipartimentale di ricerca nel 2000, dopo numerose collaborazioni a progetti di criminalità all’interno dell’Unione Europea. Nel 2010 la sede viene trasferita dall’Università degli Studi di Trento all’Università del Sacro Cuore di Milano. Tra i motivi per cui Transcrime studia i furti in appartamento, troviamo il danno psicofisico subito dalle persone che rientrando, trovano la propria abitazione sottosopra. Inoltre un furto ha ovviamente un forte impatto sulla sicurezza dei cittadini.
LE PREVISIONI DEL 2015 - Lo scorso 19 aprile è stato diffuso il Transcrime Research in Brief, con mappature delle città di Milano, Roma e Bari, distinguendo il rischio di furti in abitazione tra molto alto, alto e basso. Tra le zone in cui Transcrime ha previsto i furti in abitazione per la città di Milano troviamo i quartieri Buenos Aires, Lambrate, Casoretto, tra Gorla e Turro, Ponte Seveso, Isola, Dergano, Città Studi. A Roma sono previsti furti nei quartieri Esquilino, Monti, Trastevere, Sant Angelo, Trevi, Campo Marzio, Aurelio, Balduina, Monteverde, San Saba, San Giovanni. A Bari previsti furti nel quartiere Libertà.
LE FASI DELLA RICERCA – Le fasi della ricerca di Transcrime sono quattro. Innanzitutto sono stati individuati i fattori di rischio. Tra le ipotesi, emergono che ad attirare i cosiddetti “topi da appartamento”, potrebbero essere le zone ad alta densità di popolazione; trovarsi in una zona che nel corso degli anni è stata visitata molte volte dai ladri; alta percentuale di persone con più di 70 anni; presenza di campi nomadi; bassi valori immobiliari; presenza di edilizia residenziale pubblica; alta percentuale di stranieri residenti. Nella seconda fase vengono individuati tra i fattori di rischio quelli che sono i più influenti, tenendo presente che possono variare in base alle ore della giornata o ai giorni della settimana. In base a questi, vengono costruite le mappe previsionali, terza fase. Da ultimo, quarta fase, viene valutata la capacità predittiva in base all’efficacia ed all’estensione delle aree.
Silvia Paparella
@SPaparella