
FOTO SHOCK Khaled Asaad, ex capo sito archeologico Palmira decapitato dall’Isis
La foto della terribile esecuzione dell'Isis dell'82enne Khaled Asaad, ex capo del sito archeologico di Palmira decapitato e appeso ad una colonna
L’Isis colpisce ancora alla sua maniera. Brutale, preistorica, barbara. E la nostra scelta di fronte a questi episodi è sempre la stessa: mostrare, dando libera scelta al lettore se guardare o meno. Perché non è nascondendo la testa sotto la sabbia che l’orrore sparisce o che l’operato dell’Isis appare meno crudele. La bellezza e l’orrore meritano allo stesso modo di essere mostrate, in quanto parte di questo mondo. E il modo in cui Khaled Asaad, ex capo del sito archeologico di Palmira, è stato ucciso e decapitato, appartiene alla lista degli avvenimenti che non possono non segnare la nostra storia.
DECAPITATO ED APPESO AD UNA COLONNA - Khaled Asaad, 82 anni, aveva custodito per oltre 50 anni le rovine di Palmira e aveva cercato di proteggerle. Nascondendo centinaia di statue prima dell’arrivo degli integralisti islamici dell’Isis, che hanno preso possesso dell’area e hanno arrecato danni incalcolabili ad un pezzo di storia del mondo. L’archeologo ex capo del sito di Palmira era noto in tutto il Paese. L’Isis lo aveva catturato circa un mese fa e posto in regime di detenzione. Sottoposto agli interrogatori dei militanti sunniti radicali, l’uomo non deve essersi rassegnato e non deve aver dato risposte soddisfacenti ai miliziani.
Former Director of #Palmyra Museums & Monuments Khaled Al Asaad (81) was beheaded by #ISIS in #Palmyra Monday. pic.twitter.com/SLMYoaebB3
— Zaid Benjamin (@zaidbenjamin) 19 Agosto 2015
Asaad è stato ucciso martedì e decapitato: il suo corpo è stato appeso ad una delle colonne più antiche del centro della città di Palmira, con la testa davanti ai resti insanguinati e un cartello che spiegava le motivazioni della barbara esecuzione. A segnare la sua fine, probabilmente la volontà di non rivelare il luogo in cui era riuscito ad occultare le statue salvate dalla furia dell’Isis. A rendere nota la notizia è stato il direttore dei musei siriani Maamoun Abdulkarim, informato a sua volta dalla famiglia di Asaad.
Khaled Asaad era stato direttore del sito archeologico di Palmira per 40 anni, fino al 2003. Dopo il pensionamento, secondo quanto riferito dall’Ansa, aveva continuato a lavorare come esperto per il Dipartimento dei musei e delle antichità. Autore di diversi libri e testi scientifici anche in collaborazione con colleghi stranieri, aveva collaborato anche con archeologi iraniani. Uno dei possibili motivi per i quali l’Isis aveva deciso di catturarlo. La città siriana di Palmira è nelle mani dell’Isis dallo scorso mese di maggio, ed è Patrimonio dell’Unesco dal 1980. Poco dopo la conquista, l’Isis ha diffuso un video con l’esecuzione di 25 militari siriani proprio all’interno dell’anfiteatro romano di Palmira.
Redazione