Formula 1, GP Giappone-pagelle: Un giorno tocca a noi, un giorno agli altri

Un pilota giapponese torna sul podio di Suzuka dopo un digiuno di 22 anni

Suzuka (Giappone) – Quindicesimo appuntamento dell’anno di questo campionato 2012 di Formula 1. Un GP del Giappone dal sapore agrodolce per la Ferrari con Felipe Massa, secondo, che torna sul podio dopo due anni di digiuno, e con Fernando Alonso, ritirato appena 300 metri dopo il via, per un contatto con Kimi Raikkonen. Con Vettel, dominatore del weekend, che, grazie allo zero in classifica dello spagnolo della Ferrari, si trova staccato solo di quattro punti da Alonso e riesce a ricoprire una volta di più il ruolo di diretto inseguitore in campionato, per questo finale di mondiale si apre un mini-torneo composto da cinque gare da disputarsi tra il continente asiatico e americano. Conferme, delusioni e novità nelle nostre pagelle del GP del Giappone.

Kamui Kobayashi, voto: 10
Il ragazzino di Amagasaki è cresciuto e maturato. Nonostante tutto i riflettori di tutto il mondo siano puntati su Sergio Perez e sul suo passaggio in McLaren, il giapponese occupa l’undicesima posizione in campionato a quota 50 punti ed è stato il vero eroe della domenica di Suzuka.
È l’idolo di casa, da due anni ha fatto tornare ai giapponesi quella passione mai velata per la classe regina del Motorsport. Corre con il coltello tra i denti, grazie a una buona la strategia e al buon ritmo mostrato dalla sua C31, regala un podio al pubblico di casa che mancava dal 1990. Commuove e infiamma i suoi connazionali che, quando il piccolo kamikaze taglia il traguardo, sussultano sulle tribune quasi come avesse vinto il mondiale. Eppure, nonostante tutto ciò, Kamui rischia addirittura di restare a casa se non trova degli sponsor disposti ad aiutarlo economicamente per la ricerca di un sedile: è pazzesco, ma questa è la Formula 1.

Sebastian Vettel, voto: 9
Pole, vittoria e giro veloce. Forse meriterebbe il 10 o forse no. Grazie anche alla fortuna, riesce a guadagnare 25 punti su Alonso ritrovandosi a quattro lunghezze in classifica iridata e tornando a essere il favorito per la conquista del titolo mondiale. Complice una Red Bull estremamente in forma, Vettel parte dalla prima piazza e ci rimane dall’inizio alla fine della corsa. Nota negativa del fine settimana? Il sabato, durante le qualifiche, Raikkonen va fuori pista nei giri finali della sessione e i commissari sventolano le bandiere gialle. I piloti, con segnalazione di pericolo in pista, nel tratto delineato dovrebbero alzare il piede: Vettel, come Webber, Grosjean, Button ed altri, spinge a fondo e conquista la pole position. Nessuna penalità per lui.

Felipe Massa, voto: 8
Corea 2010-Giappone 2012. Un digiuno di due anni dal podio per Felipe Massa che a Suzuka tira fuori una gara che non ti aspetti. Riuscendo a districarsi con abilità dal groviglio di vetture in partenza, è veloce e costante dall’inizio alla fine, centrando un podio meritato dopo 35 gare di astinenza ma le prestazioni e la grinta non possono arrivare solo in scadenza di contratto.

Le tribune sono gremite di tifosi: la passione per il Circus sfonda il massimo livello

Suzuka e dintorni, voto: 7
Una pista è un pubblico che probabilmente meriterebbero la lode. Il tracciato di Suzuka è un misto di tecnica e difficoltà di vario tipo che non perdonano il benché minimo errore mentre, finalmente, i sorpassi impegnano davvero i piloti e non c’è Drs che tenga. Le tribune sono gremite di tifosi che lottano tra concorrono tra loro a chi sfoggia il copricapo più sgargiante. Non c’è un posto vuoto e la passione per il Circus sfonda il massimo livello. Stranezze a parte, qualunque tracciato di Formula 1 vorrebbe un pubblico come quello di Suzuka con i tifosi che, terminata la gara, restano seduti dopo la corsa per rivedere la gara appena terminata.

Kimi Raikkonen, voto: 6
È l’incolpevole protagonista del weekend sia per la bandiera gialla del sabato, sia per l’incidente con Alonso la domenica. Se la stampa italiana accusa il finlandese di aver quasi volontariamente colpito il collega spagnolo, lo scontro al via tra i due può essere ritenuto un semplice incidente di gara. Arranca in mezzo al gruppo e limita i danni con una Lotus non propriamente ai massimi livelli ma è ancora terzo in classifica iridata a -37 da Alonso.

Nico Rosberg, voto: 5
Se si guardano le 12 posizioni recuperate da Michael Schumacher che, dopo l’annuncio del suo ritiro sembra essere tornato il cannibale di un tempo, la gara di Nico Rosberg è da insufficienza netta. Soffre la prestazione dell’ingombrante di squadra e, in chiave 2013, attende con qualche preoccupazione l’arrivo di un arrembante Lewis Hamilton.

Sergio Perez, voto: 4
Per una volta passa per illuso il messicano. Perez, che vede al tornantino Hairpin Hamilton, dopo avergli soffiato il posto in McLaren crede anche di potergli soffiare la posizione, passando sulla parte esterna della traiettoria. Mette le gomme sull’erba e si ritrova in testacoda. È obbligato a posteggiare sulla sabbia, nella via di fuga, ed esce dalla macchina a testa bassa.

Ferrari, voto: 3
Il team di Maranello, probabilmente complici i settaggi sbagliati della Galleria del Vento, ha ceffato il pacchetto di sviluppo di Singapore rimanendo inevitabilmente indietro rispetto alla concorrenza. Fin dall’inizio della stagione la F2012 si è sempre dimostrato più debole in qualifica rispetto alla gara, un problema non da poco perché i titoli non si vincono partendo dalla quinta o sesta posizione, rischiando una corsa si e due anche, di trovarsi nell’iniziale groviglio di lamiere della partenza. Spa e Suzuka docet. Ora vietato appellarsi alla sfortuna.

Al sabato, 6 piloti risultano innocenti per aver ignorato la bandiera gialla

Giudici di gara, voto: 2
Tre ore per emettere un nonnulla nei confronti dei pluri-indagati del post qualifiche è davvero troppo. Se l’unico a pagare è Vergne della Toro Rosso, accusato di aver rallentato Senna in Q1, la banda della scorciatoia capitanata da Vettel, Button, Webber, Grosjean e via, risultano innocenti per aver ignorato la bandiera gialla provocata da Raikkonen in Q3, quando da regolamento, invece, i piloti alla visione del segnale di pericolo dovrebbero alzare il piede. A farne le spese sono Alonso e Hamilton che hanno rispettato le norme vigenti. Se è giustizia questa…

Romain Grosjean, voto: 1
C’era mancato. Si ritira per problemi tecnici a pochi giri dalla fine ma in partenza ne combina l’ennesima delle sue, travolgendo direttamente la Red Bull di Mark Webber che lo addita come «il pazzo del primo giro». L’esclusione per un Gp non sembrerebbe essergli servita più di tanto. Lui colpisce e gli altri e i colpiti lo maledicono: a Suzuka, oltre che l’australiano, centra pure Rosberg. Unica magra consolazione? I commissari gli infliggono un sonoro Stop & Go, dieci secondi fermo sulla propria piazzola box.

Eleonora Ottonello

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