Finlandia, la battaglia (civile) per i matrimoni gay

Il logo del movimento Tahdon (Volontà - Potere) per l'approvazione dei matrimoni omosessuali

Helsinki – In principio è stato il movimento Tahdon 2013, poi ci si è messa anche la giovane e divertente cantante Krista Siegfrids all’Eurovision Song Contest, e ora c’è una petizione firmata da oltre 150.000 persone (ma che conta di raccoglierne 250mila). È la lotta che molti finlandesi hanno intrapreso a favore dei matrimoni gay, un diritto che nel paese del nord Europa non è ancora riconosciuto, sebbene da oltre dieci anni siano in vigore le unioni civili.

Così, in uno degli stati con la qualità di vita migliore al mondo, un diritto fondamentale e già riconosciuto nelle vicine Norvegia, Svezia e Danimarca è, di fatto, troncato a metà. Per questo, il pur pacifico popolo finlandese ha deciso di protestare, e l’ha fatto unendosi in questo gruppo, Tahdon, che nella lingua Suomi significa “volontà”, che ha deciso di inviare all’Eduskunta, il Parlamento di Helsinki, una petizione che metta mano a tre testi legislativi: il 234/1929 sulla legge del matrimonio, la n° 411/1987 e la 1224/2001, istitutiva delle rekisteröity parisuhde, o unioni civili registrate.

Secondo la legge finnica, tutte le petizioni che ottengono più di 50.000 firme nell’arco di sei mesi devono essere obbligatoriamente analizzate dall’Eduskunta. Questo traguardo è già stato triplicato, e il termine di raccolta delle firme è fissato a settembre, dunque con la possibilità di ottenere un’adesione a livelli record che, indubbiamente, metterebbe pressione sulle forze al governo.

Secondo sondaggi recenti, quasi il 60% dei finlandesi sarebbe favorevole all’estensione del diritto di matrimonio per gli omosessuali, una misura comunque piuttosto controversa (come fu l’approvazione delle partnership del 2002, passata con una maggioranza risicata) e che potrebbe creare frizioni tra i ben sei partiti (cristiano-democratici, social-democratici, comunisti, verdi e minoranza svedese) che sostengono l’esecutivo del giovanissimo Jyrki Katainen, 41 anni, sottoposto negli ultimi mesi a numerose pressioni da parte delle opposizioni.

Prosegue nel frattempo l’affermazione pubblica della cantante di origini svedesi, ma finlandese di nazionalità e lingua, Krista Siegfrids, che la settimana scorsa ha scatenato reazioni polemiche per il bacio saffico a una delle coriste durante le serate dell’Eurovision Song Contest. La Siegfrids, che si esibiva con la canzone “Marry Me” (Sposami, in inglese), ha portato così sul palco di Malmö un messaggio di solidarietà alla battaglia del Tahdon, messaggio che è stato invece censurato da alcune tv pubbliche, tra le quali quella turca.

Stefano Maria Meconi

@_iStef91

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